“La Lega abbia rispetto dei titolari di concessione balneare e la smetta di illudere un intero settore con promesse campate in aria. L’impugnazione della legge era un atto inevitabile e già previsto anche da tanti operatori. Abbiamo cercato in tutti i modi di spiegarlo alla maggioranza durante il dibattito in Consiglio regionale, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Il sovranismo applicato in salsa sarda è stato l’artefice di una legge pasticciata, inapplicabile e illegittima. Speriamo l’ultima di questo tenore”. Lo scrive Francesco Agus, consigliere regionale in quota Progressisti.
“Se non fosse stata impugnata dal Governo quella legge regionale – scrive Agus – totalmente incompatibile con le norme statali, avrebbe portato a ricorsi e denunce a danno dei titolari di concessione balneare. Esercenti già alle prese con una crisi gravissima che non meritano il cinismo di chi continua ancora oggi a prenderli in giro. La risposta ai problemi dei balneari esiste già ed è stata realizzata in concreto nel lungomare del Poetto di Cagliari. Dove all’interno di un sistema di regole certe e di una progettazione urbanistica trasparente si sono create per tempo le basi per creare sviluppo economico e centinaia di nuovi posti di lavoro”.
In un periodo come questo serve serietà – conclude il consigliere dei Progressisti – non bugie o promesse assurde. La maggioranza rinunci al continuo tentativo di piegare i principi costituzionali per assecondare modelli di privatizzazione aggressiva di beni e servizi pubblici. Prenda esempio dai migliori esempi di gestione ecocompatibile dei litorali già realizzati nell’isola e garantisca un quadro legislativo chiaro e applicabile per tutta la collettività”.