Gli oli essenziali non sono un mezzo per combattere il coronavirus ed è per questo importante rispettarne le condizioni di utilizzo. A evidenziarlo è l’Anses, l’Agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare, ambientale e occupazionale, sul proprio sito.
L’agenzia ha monitorato, insieme ai centri antiveleno d’Oltralpe, le chiamate relative al Covid, individuando tre diverse situazioni di rischio: automedicazione mediante l’uso di oli essenziali per via orale per “rafforzare le difese naturali” e “combattere il coronavirus”, l’utilizzo spruzzandoli di oli essenziali per “ripulire uno spazio chiuso” da parte di persone a rischio (asmatiche) o l’uso inappropriato per disinfettare una maschera chirurgica. L’Anses ribadisce anche che spray e diffusori a base di oli essenziali possono causare inquinamento in casa. Descritti come prodotti con proprietà “sanificanti” o addirittura “purificanti dell’aria”, spray e diffusori a base di oli essenziali sono sempre più presenti nelle case. In seguito al suo lavoro del 2017 sulle tecniche di purificazione dell’aria interna, l’Agenzia annuncia la pubblicazione di uno studio di tossicovigilanza sull’esposizione a questi prodotti a base di oli essenziali, nonché una revisione della bibliografia degli studi scientifici sugli effetti sulla salute delle sostanze emesse.
L’analisi dei casi di intossicazione segnalati ai Centri antiveleni e di tossicovigilanza rivela effetti indesiderati in normali condizioni d’uso, inclusi sintomi irritativi di occhi, gola e naso ed effetti respiratori. Inoltre, questi prodotti emettono composti organici volatili che possono essere una fonte di inquinamento dell’aria interna. Per questo Anses spiega di voler “attirare l’attenzione delle autorità pubbliche sulla necessità di informare meglio i consumatori sulle precauzioni d’uso, in particolare per quanto riguarda coloro che soffrono di malattie respiratorie croniche come l’asma, a causa di sostanze potenzialmente irritanti emesso da questi prodotti”.







