ambiente-and-quot-lassami-neta-and-quot-prima-campagna-di-rispetto-spiagge

Ok alla riapertura delle spiagge sarde ma senza fare il bagno. Così precisa all’Ansa il presidente della Regione Christian Solinas, che ha adottato in piena notte l’ordinanza sulle riaperture (per un riassunto veloce, cliccare QUI). Sempre sul fronte spiagge, in particolare quelle libere, il governatore ricorda che “l’art. 14 dell’ordinanza prevede specifici protocolli con gli Enti locali. Nelle more si applicano le linee guida approvate unanimemente dalla Conferenza delle Regioni e recepite dal Governo”.

“Per il momento – chiarisce l’assessore degli Enti locali Quirico Sanna – in spiaggia ci si può andare per fare una passeggiata e tenendo le dovute distanze, per la balneazione attendiamo ancora un protocollo del governo con le linee generali, che poi ogni Regione adatterà alle fattispecie concrete”. Affinché vengano rispettate le regole sulla sicurezza, “abbiamo chiesto risorse umane per i controlli, e anche finanziarie, perché – sottolinea – i Comuni non possono e non devono affrontare una spesa senza avere le opportune risorse”.

Il vero problema sono quindi le spiagge libere. E su questo Sanna ricorda che “l’Isola, rispetto ad altre Regioni, è avvantaggiata: è infatti previsto un controllo a monte e chi entra in Sardegna avrà un passaporto sanitario”. Come sarà questo ‘passaporto’ – si parla di tamponi 7 giorni prima della partenza, di test rapidi all’arrivo in porti e aeroporti e di una app volontaria per il tracciamento – verrà chiarito nelle prossime settimane, dopo le indicazioni del Comitato tecnico scientifico che affianca la Regione nell’emergenza Covid. I turisti non potranno comunque arrivare prima del 3 giugno, quando cesserà l’obbligo della quarantena per chi entra in Sardegna e riprendono i collegamenti in continuità territoriale con Roma e Milano e gli scali di Cagliari e Olbia; dal 15 la ripresa è prevista per tutti gli altri aeroporti italiani e dal 25 via libera ai voli internazionali.