Mirko Idili, segretario generale della Cisl Gallura e Marina Catte, segretaria generale della Cisl Scuola Gallura, propongono “un’alleanza educativa per il futuro della scuola gallurese”, a seguito della proposta di chiusura delle scuole di Bortigiadas e Nughedu San Nicolò.

“La politica non può essere così cieca e sorda da non considerare il profondo cambiamento dovuto alla pandemia, né così insensibile da chiudere punti di erogazione del servizio nel territorio”, affermano i sindacalisti.

“La Regione aveva detto che nessun punto di erogazione, nessuna classe o sezione sarebbe stata chiusa, invece siamo la realtà che in termini di perdite di posti di lavoro del comparto scuola paga il prezzo più alto”, protestano. “Dopo lo tsunami che ha portato i bambini a stare chiusi in casa per oltre due mesi – insistono – vogliamo un confronto, per parlare di scuola dell’inclusione e di comunità educativa, che si fa carico dei suoi alunni, favorendone la crescita e l’apprendimento in un contesto di sicurezza”. Idili e Catte apprezzano che l’assessore regionale dell’Istruzione, Andrea Biancareddu, annunci “di voler rivedere il piano di dimensionamento scolastico, riaprendo i plessi chiusi nelle zone interne e garantendo la formazione di classi con meno di 18 alunni”.

Per loro “è la direzione giusta per ricominciare, senza trascurare l’impatto delle prescrizioni sul distanziamento sociale in edifici scolastici realizzati con parametri non più applicabili”. Ecco perché “si riparta da un patto col territorio, un’alleanza educativa tra scuola, formazione professionale, associazioni, enti locali, parti sociali e comunità – chiudono – investendo sugli organici e sulle infrastrutture, anche tecnologiche, e garantendo spazi e standard di sicurezza adeguati”.