La Regione e il ministero della Salute hanno deciso, con un accordo bipartisan, che la Sardegna potrà riprendere la movimentazione dei capi bovini, ovini e caprini sul territorio nazionale, senza limitazioni.
La Sardegna viene riconosciuta area omogenea con il resto d’Italia (a eccezione della Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige) con una notevole riduzione delle restrizioni in vigore a soli sei Comuni dell’Isola, per ciò che riguarda la presenza sul territorio della ‘blue tongue’, la febbre catarrale che colpisce i ruminanti.
Al momento le restrizioni rimarranno circoscritte ai soli territori dei Comuni del Sulcis interessati dai primi focolai: Giba, Piscinas, Santadi, San Giovanni Suergiu, Teulada, Sant’Anna Arresi.







