“Risulta indispensabile bloccare ogni sperimentazione del 5G come richiesto anche da oltre 170 scienziati indipendenti nell’appello di pochi mesi fa: infatti prima di prevedere l’utilizzo commerciale delle frequenze adoperate dal 5G è necessario attendere che vengano pubblicati studi indipendenti, cioè non finanziati dall’industria neanche attraverso sistemi di mascheramento, sugli effetti biologici (studi su animali, piante, studi biomolecolari e sui meccanismi d’azione), derivanti da tale esposizione, attivando quindi, “nell’interesse della salute individuale e pubblica e in applicazione del principio di precauzione” adeguate misure, al fine di “escludere la pericolosità della tecnologia specifica anche a basse concentrazioni in alcuni soggetti”. Lo chiede il ‘Comando regione Puglia gdn’ in una petizione diretta al ministero della Salute e al ministero dell’Ambiente.
All’interno del testo i firmatari chiedono di “stralciare immediatamente qualsivoglia bozza di decreto legge volto all’adeguamento degli attuali limiti di legge italiani alle raccomandazioni europee e di emendare l’Art. 14 del DL n° 179 del 18/10/2012 pubblicato sulla G.U. n° del 19/10/2012”. Non solo, anche “di recepire gli studi scientifici più recenti (molti dei quali prodotti da scienziati italiani)per abbassare i limiti di esposizione alla radiofrequenza per la popolazione italiana secondo la Raccomandazione dell’Assemblea Plenaria del Consiglio D’Europa N. 1815 del 2011 a 0,6 V/m nell’immediato”.
“Occorre sospendere – conclude la nota – qualsiasi forma di sperimentazione tecnologica del 5G nelle città italiane in attesa della produzione di sufficienti evidenze scientifiche per giudicarne l’innocuità e in attesa della modifica rigorosamente precauzionale degli attuali limiti italiani per i campi elettromagnetici”.
La petizione: QUI