Tutti a scuola per i corsi di recupero.
Ma, in attesa di un piano trasporti definito, diversi istituti, soprattutto quelli con molti pendolari, prendono tempo e rinviano la partenza. Ufficialmente per l’esigenza di programmare adeguatamente le lezioni e un pò per evitare disagi agli studenti. Alcune scuole saranno quindi costrette a dare il via ai corsi di recupero proprio il 22 settembre, data ufficiale della prima campanella in Sardegna. A quel punto la Regione dovrebbe avere approntato un piano per i collegamenti casa-classe. Una situazione ingarbugliata.
Il Ctm a Cagliari aspetta che l’accordo Stato-Regioni sia tradotto in direttive, e al momento può riempire i pullman solo al 60 per cento. Intanto, in vista dell’innalzamento del coefficiente all’80%, ha messo sul piatto una proposta nell’ultimo tavolo tecnico: due turni di ingresso distanziati di settantacinque minuti. Presidi perplessi: difficile gestire gli ingressi scaglionati. Ora il Ctm potrebbe rivedere la proposta sulla base del l’estensione all’80 per cento del riempimento dei bus. E l’Arst? “Pronti a venire incontro alle esigenze delle scuole ma dobbiamo attenerci alle disposizioni della Regione e nei limiti del nostro parco mezzi”, spiega il direttore Carlo Poledrini.
La prossima riunione sarà convocata appena saranno pubblicate le direttive sui nuovi coefficienti di riempimento. Per il momento i mezzi dell’Arst e la metro consentono di occupare tutti i posti a sedere. Ma aspettano l’estensione all’80 per cento, compresi i posti in piedi, per definire il piano trasporti per la scuola. Qualche istituti – piano trasporti o no – è partito subito con i corsi di recupero. A Cagliari il primo è stato il Marconi-Beccari. Domani tocca ai corsi di recupero di matematica del Dettori.
Molte altre scuole però non hanno ancora pubblicato il calendario.







