Imprese e sindacati in collegamento con l’assessora al Lavoro Alessandra Zedda per fare il punto sulle strategie di sostegno a lavoratori e aziende in difficoltà per l’emergenza Covid.

Un confronto per capire che cosa si può fare per risolvere i problemi legati a restrizioni, chiusure e coprifuoco e a un mercato destinato a inevitabile ridimensionamento. Dura la Cgil. Il segretario Michele Carrus, pur apprezzando la disponibilità dell’assessore Zedda, ha colto l’occasione per denunciare l’assenza di dialogo con il presidente Solinas, la Giunta e il Consiglio.

Cgil sottolinea che “la crisi purtroppo prosegue, perciò è indispensabile ragionare sin da subito di quali azioni e nuove risorse programmare e, proprio per questo, bisognerebbe anche procedere con più celerità nell’attuazione delle misure già previste, proprio per individuare quali correttivi apportare”. Troppo complicati, secondo la sigla , gli interventi per i lavoratori strutturati nella legge 22. “Ora- continua Carrus- si tratta di andare avanti spediti apportando i necessari correttivi, o in via amministrativa o con nuovi interventi normativi, per rimettere le cose a posto e farle funzionare”.

L’accordo – insistite il sindacato – si concentrava sui lavoratori esclusi, dagli stagionali di tutti i settori fino alle colf e badanti, la legge invece reinclude quelli già coperti, aumentando la distanza tra gli uni e gli altri: 600 euro per due mesi ai primi, 1000 per quattro mesi ai secondi. Ed è del tutto negativo – dice Cgil – che per imprese e lavoratori autonomi le provvidenze si cumulino con tutte le altre di cui beneficiano, per i lavoratori invece no. Quanto al Fondo Resisto a favore delle imprese, “quel che non funziona -attacca Cgil – è che si ammanti di politica attiva per il lavoro una pura sovvenzione alle imprese”. Nota positiva è invece la conferma del piano Lavoras, riavviato in tempo utile, con già all’attivo un rilevante numero di progetti, più di 250 presentati da 161 Comuni.