Il Cagliari ha dieci punti: tre lunghezze sopra c’è la sesta posizione che vale i preliminari di Europa League mentre il terzultimo posto è a cinque punti. In altre parole, più vicini al sogno europeo che all’inferno.
Di Francesco è convinto che il Cagliari possa crescere ancora del cinquanta per cento. E se questo miglioramento fosse applicato poi alla media punti il Cagliari diventerebbe davvero europeo. E poi c’è Nainggolan, sul quale il presidente Tommaso Giulini ha frenato su un possibile ritorno a gennaio. Un probabile riferimento alle condizioni di vendita proposte alla fine del mercato estivo. Perché ora il prezzo sarebbe sicuramente più basso, dato che il ninja sembra non ingranare con l’Inter. Ma il Cagliari, non essendo con l’acqua alla gola sta bene così.
Intanto il Cagliari esce dalla “zona retrocessione” delle difese. È bastato tenere chiusa la porta per la prima volta – sabato con la Samp – per balzare al quartultimo posto (insieme al Genoa e allo Spezia) delle retroguardie più perforate: dietro ci sono Torino (16), Crotone (17) e Benevento (20). Ora c’è la Juventus. Ma prima ci sono anche due settimane di sosta: il Cagliari dovrà fare a meno per gli allenamenti di dodici giocatori chiamati in nazionale. Si riprende domani al centro sportivo di Assemini. A disposizione di Di Francesco ‘soltanto’ i portieri Aresti e Vicario, i difensori Klavan, Pisacane, Ceppitelli e Pajac, i centrocampisti Caligara e Oliva, gli attaccanti Joao Pedro, Pavoletti, Cerri, Simeone, Tramoni e Pereiro. Da valutare le condizioni di Faragò, fuori dalla lista dei convocati per la gara contro la Sampdoria per un infortunio. Da seguire anche il recupero di Pinna e Luvumbo.