No alla destinazione dei 40 + 1 posti letto del San Giuseppe di Isili ai pazienti affetti da COVID-19. Lo chiede tramite comunicato stampa il sindaco del paese, Luca Pilia.

“Senza cadere in polemiche sterili e nocive, e al di là di una nostra immotivata preoccupazione per il ricovero di pazienti affetti da COVID-19, si vogliono condividere alcune riflessioni in ordine alla inidoneità del presidio ospedaliero del San Giuseppe, all’accoglienza e al trattamento dei pazienti affetti da coronavirus” si legge nella nota. “In primo luogo, per come è concepita, la struttura mal si presta alla creazione di ambienti e percorsi separati, con il rischio che si creino commistioni potenzialmente pericolose tra pazienti positivi e pazienti non affetti da COVID 19.
Inoltre – prosegue il sindaco – la trasformazione delle attuali sezioni ospedaliere in reparti COVID imporrebbe un’immediata e intensiva attività formativa del personale da impegnare in una gestione sanitaria particolarmente complessa e delicata, che non sarà facile realizzare tempestivamente, considerato anche il rapidissimo evolvere della situazione dei contagi”.

Quindi, continua il primo cittadino, per “evitare il crearsi di criticità che rischiano di compromettere l’importante funzione che il San Giuseppe svolge nella zona, deve essere considerata con attenzione la coesistenza, assieme all’attività ospedaliera vera e propria, di altre attività di natura sanitaria diagnostica ed amministrativa di carattere territoriale, quali il poliambulatorio, gli uffici distrettuali, la protesica e l’integrativa, l’attività di scelta e revoca del medico di base, il PUA/UVT, il fuori regione, ticket, diabetologia e dialisi territoriale”.

In conclusione, scrive ancora il primo cittadino di Isili, “mi permetto di avanzare una proposta alternativa alla destinazione del San Giuseppe al trattamento dei pazienti COVID ospedalizzati.
Considerata la complessità della gestione sanitaria dei pazienti positivi, nonché la difficoltà di adattare la struttura alla convivenza tra tipologie differenti di pazienti, separando fisicamente le aree COVID da quelle non COVID, si potrebbe pensare, piuttosto, di trasferire ad Isili i pazienti non positivi, liberando, conseguentemente, i posti letto per i positivi negli ospedali di città, già specializzati nella gestione di questi casi. Tale soluzione, oltre a superare le criticità collegate ad un difficile adeguamento della struttura, determinerebbe l’indubbio vantaggio di garantire la migliore assistenza a tutti i pazienti ricoverati ed una più ponderata e accorta gestione dell’emergenza”.