Il cantante dei GolaSeca (storica rockband del Sulcis Iglesiente) Roberto Cossu si rivolge alla moglie, l’amore della sua vita, in una lunga missiva nella quale racconta la paura, il dolore, vissuti in prima persona da lui e da Sara. Una lettera commovente quella pubblicata da Roberto su Facebook, dove ripercorre l’ultimo anno, trascorso nel terrore per “ogni lineetta di febbre e ogni piccolo colpo di tosse”, perchè la sua consorte, impegnata in prima linea nella lotta contro il virus presso il Policlinico di Monserrato, durante questa emergenza sanitaria, è diabetica e, come specifica il cantante, “il 30% dei morti per Covid avevano come ‘patologia pregressa’ il diabete”.
Spesso ci si accorge troppo tardi di aver dato per scontato gesti d’affetto, frasi come “ti amo”, o “ti apprezzo”, ma non è il caso di Roberto, che sa quanto talvolta possa essere bello sentire alcune parole risuonare nella nostra mente, anche solo leggendole, ed è proprio questo che ha dimostrato un marito eccezionale con la sua consorte.
La lettera d’amore scritta da Roberto Cossu a sua moglie:
Lettere aperta alla mia compagna
Sara, condivido con tutti queste poche parole per raccontare di quanto oggi io sia felice.
Questo momento non ha bisogno di privacy, è il racconto di come abbiamo passato con grandi difficoltà quest’anno, un anno della nostra vita!
Mi verrebbe da scrivere “ma che ne sanno?”
Questa foto per me rappresenta la fine di un incubo, la fine di notti insonni passate con la paura di questa maledetta malattia, una paura diversa però, perchè anche se non ne abbiamo mai parlato perche’ anche se i nostri sguardi non tradivano la preoccupazione, abbiamo giurato a noi stessi di regalare alla nostra pupetta solo gioia e tranquillità, di tenere lontano da lei tutte le nostre ansie, ci siamo riusciti.
Ci siamo riusciti SA’, ma io sapevo benissimo che il 30% dei morti per Covid avevano come “patologia pregressa” il diabete.
Vedete… Sara, pochi mesi dopo esserci conosciuti ha scoperto di avere il diabete e lavorare in ospedale dove il virus circola, e nel vedere la sofferenza dei colleghi e delle colleghe colpiti da Covid 19 è stato per me massacrante.
Questo vaccino per me è un respiro profondo che sa di libertà, sono fiero di te per questa decisione!
“Ma che ne sanno Sara?”
Se ricordo ogni lineetta di febbre o ogni piccolo colpo di tosse a passar la notte in bianco a controllare che tutto andasse bene?
Io sono solo un semplice uomo, compagna… non sono un uomo di scienza ne un luminare che può trovare risposte personali, per questo ho deciso di fidarmi di chi ha studiato anche per me, perchè voglio anzi rivoglio la nostra libertà!
Ed ora?
Ora dobbiamo guardare al futuro proprio come aspettiamo la primavera ed i suoi profumi, ora dobbiamo riprendere a sognare le notti d’estate in Sardegna, le nostre famiglie in festa, i nostri amici, la musica ed i concerti, ora dobbiamo… ora dobbiamo in una sola parola LA VITA, la nostra vita…
Sono felice…oggi sono felice
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