La Confederazione Italiana Agricoltori della Sardegna e Turismo Verde chiedono al presidente e all’assessore dell’Agricoltura della Regione Sardegna di farsi interpreti delle difficoltà e del grave disagio che stanno attraversando le aziende agrituristiche sarde, e ne chiedono un’adeguata valorizzazione e rilancio attraverso le varie forme che consentiranno gli interventi in programmazione, anche utilizzando i progetti previsti col Recovery Fund.
“Il quadro in cui versano i circa 550 agriturismi della Sardegna è purtroppo noto” lamenta Cia, “le attività sono ormai chiuse, salvo qualche piccola interruzione, da più di un anno. I dati mostrano con chiarezza che si tratta di uno dei settori maggiormente colpiti a livello economico. Nel 2020 le misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 e i conseguenti mutamenti della domanda hanno determinano un calo senza precedenti del fatturato del settore, con variazioni negative che hanno raggiunto anche picchi dell’80%, nonostante la piccola ripresa del periodo estivo”.
In difesa delle aziende agrituristiche la Confederazione Italiana Agricoltori si muove anche a livello nazionale e, attraverso Turismo Verde, l’associazione di Cia che si occupa di agriturismo, sono state indirizzate al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, le seguenti richieste:
• i contributi a fondo perduto siano adeguati e immediati, se si vuole la sopravvivenza delle imprese, e non possono più essere parametrati sulla perdita di fatturato del mese di aprile 2020 su aprile 2019, ma su base annua;
• i futuri decreti e DPCM siano varati con largo anticipo in modo da permettere alle aziende di programmare in un qualche modo le loro attività imprenditoriali, soprattutto se attengono ad attività agrituristiche;
• è necessario che i ristori perdano la connotazione di “sussidi”, per diventare veri e propri fondi da destinare alla ristrutturazione, modernizzazione e innovazione delle aziende agrituristiche, al fine di rilanciare l’intero settore;
• è indispensabile ripristinare il “bonus vacanze”garantendone l’estensione al secondo semestre del 2021;
• il “Canone Rai speciale”, considerato il blocco forzato delle strutture ricettive nel 2020 e le forti restrizioni tuttora in corso, va riconosciuto come non dovuto per il 2020 e sospeso per il 2021;
• va prorogato il credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione fino al 31 dicembre 2021. L’art. 125 del D.L. n. 34/2020, c.d. “Rilancio” (convertito, con modificazioni, dalla L. n. 77/2020) riconosce un credito d’imposta, in relazione alle spese sostenute nel 2020, per la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione, nella misura del 60 per cento. Data l’evidenza del perdurante stato di emergenza e delle correlate misure di contenimento della diffusione del contagio, è opportuno estendere il beneficio anche alle stesse spese sostenute nell’anno 2021;
• fattorie didattiche: molti agriturismi sono anche fattorie didattiche che proprio nei mesi di marzo, aprile e maggio ospitano nelle proprie strutture le scuole e purtroppo anche quest’anno non potranno svolgere questa importante attività. Pertanto, è necessario un intervento appropriato a sostegno di tutte le fattorie didattiche presenti negli albi regionali.