"A distanza di quasi quattro anni dall’insediamento della nuova Giunta risulta evidente il sostanziale distacco tra il cambiamento promesso e quello realizzato. In questi ultimi quattro anni ogni riferimento alla specificità è stato cancellato, minando pericolosamente le basi per la crescita e lo sviluppo anche nell’area vasta di Cagliari" – Lo afferma il portavoce dell'Associazione 'ViviAssemini'.
"Assemini, da tempo, è stata privata del suo ruolo strategico e, specie in quest’ultima fase, di tutti i riferimenti identitari: cancellato il folklore, chiuso lo sportello lingua sarda, sparito il Matrimonio asseminese, chiuso il Centro pilota della ceramica, declassata la Panada, abbandonato il progetto di recupero dei Pozzi romani nel quartiere Canalis. Non solo: non sono state attuate le norme sul bilinguismo della Pubblica amministrazione, non sono stati previsti investimenti sulla toponomastica, urbana ed extraurbana, nonché relativa al patrimonio di rilevanza storico culturale – prosegue Carboni – nemmeno la promozione della città e delle sue potenzialità ha ricevuto attenzione politica. Fatti che stimolano una domanda: per quale motivo un turista dovrebbe venire ad Assemini? Ma, soprattutto, sa che esiste Assemini?".
"Il 28 aprile ricorre “Sa Die de sa Sardigna”. Invitiamo – concludono dall'Associazione – l’amministrazione comunale a superare la gestione chiusa e settoriale nonché a dimostrare il contrario di quanto esposto con i fatti, definendo e attuando un progetto in grado di coinvolgere la comunità in un evento con forti connotati sociali, culturali e formativi".







