“Per far ripartire Sassari non occorre soltanto azzerare la Giunta e rattoppare le falle a suon di compromessi politici: occorre chiudere la parentesi amministrativa del sindaco Nicola Sanna dando ai cittadini la possibilità di valutare l’operato del Partito democratico negli ultimi anni di governo della città e scegliere democraticamente la loro alternativa”. Il messaggio è chiaro, recapitato direttamente all’Aula di palazzo Ducale dai portavoce in consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle Desirè Manca e Maurilio Murru.
Il momento di crisi che attraversa l’Amministrazione del sindaco Nicola Sanna è nodo da sciogliere prima che sia la città a pagare dazio per la guerra di poltrone e l’immobilismo che caratterizzano quest’ultimo sfortunato scorcio di legislatura. “Ci sono ben 120mila abitanti che aspettano di capire quali saranno le decisioni del PD in merito alla soluzione della crisi – dicono i portavoce del Movimento Cinque Stelle -. Ci sono 120mila abitanti che oggi dipendono dalle decisioni di un partito che ha come unico obiettivo la spartizione delle poltrone per rappresentare al meglio le sue correnti interne – prosegue -. Quello che mi chiedo è che fine hanno fatto i progetti e gli obiettivi tanto decantati in campagna elettorale e funzionali al risollevare le sorti della città. E la risposta, oggi, non arriva certo da palazzo Ducale”.
“Sassari è attualmente una città che assiste attonita ai continui bisticci e giochi di potere di un partito che, è importante ricordarlo, ha ricevuto il 65% dei consensi da parte dei sassaresi – attaccano Murru e Manca -. Si deve avere anche il coraggio di ammettere di aver fallito, di mostrarsi umili nei confronti di chi ha inizialmente riposto la sua fiducia nel programma promesso, e non mantenuto, dal sindaco Nicola Sanna. Un Sindaco che se amasse davvero la sua città si sarebbe già messo da parte. E invece nulla è ancora accaduto: si battono i pugni solo per le poltrone mentre una città in agonia assiste inerme a questi giochi politici”.
La riflessione si sposta sui cardini dell’agire amministrativo e sui temi che lo contraddistinguono: “Non sono certo le persone, intese come amministratori, a dover essere al centro del sistema. Quel che conta sono i programmi e gli obiettivi fissati, raggiunti e da raggiungere per il bene dei cittadini – chiudono -. Sanità, lavoro, sociale, sviluppo, trasporti: erano questi i temi fondamentali da affrontare e da discutere, temi sui quali il primo cittadino doveva essere attivo, combattivo e risoluto. invece il nulla. E allora credo sia il caso di azzerare il Governo di questa città, l’unica scelta responsabile che la città stessa attende”.







