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"La nuova delibera di Giunta approvata martedì rappresenta un passo avanti verso l'attuazione del Reis (Reddito di inclusione sociale), utile a spendere finalmente le risorse stanziate a favore dei più deboli e a non lasciarle inutilizzate", è quanto sostiene la Cgil, che lamenta però la mancanza di un confronto preliminare. "Avevamo avanzato, dopo la delibera di dicembre, alcune critiche legate alla necessità di raccordarsi con gli strumenti nazionali (Sia e Rei) e alle difficoltà amministrative degli enti locali e all'assenza di norme per regolare la fase transitoria tra il vecchio e il nuovo sistema – ha sottolineato il sindacato -.

Per queste ragioni avevamo sollecitato un confronto organico con la Regione, per fare il punto dei problemi e delle possibili soluzioni e non affidarci alle sole osservazioni che pubblicamente ma in modo occasionale abbiamo avuto modo di evidenziare. Ancora una volta prendiamo atto che il confronto preliminare è mancato e ciò rappresenta un limite oggettivo dell'azione di governo, che anche in questo caso avrebbe potuto produrre scelte migliori". "Accogliamo comunque positivamente la delibera, perché tiene conto di gran parte dei rilievi che avremmo portato al confronto con l'assessorato. Le modifiche soddisfano il bisogno di raccordo tra il vecchio e il nuovo sistema, regolando una fase di transizione dentro un impianto che va conservato e difeso perché, a regime, realizza finalità e obiettivi condivisi all'interno dell'Alleanza contro le povertà – precisa la Cgil -.

Positivo è l'ampliamento della platea dei beneficiari, che rappresenta uno sforzo e un impegno notevoli anche per l'impiego di risorse della Regione, con l'innalzamento delle soglie di reddito e con l'individuazione e recupero di quelle aree di disagio sociale che rischiavano di restare escluse. Importante anche la possibilità per gli enti locali di riutilizzare i residui dei vecchi strumenti 2015, le somme non spese del 2016, con la previsione per il 2017, e poi a regime, di assegnare le risorse sulla base di un fabbisogno accertato a livello locale". "E' ora indispensabile – conclude la Cgil – che il confronto si svolga, sia con la Giunta che con la Commissione regionale, per introdurre miglioramenti utili a potenziare gli strumenti di monitoraggio e di fattiva partecipazione. Anche a tale scopo servono l'Osservatorio e la Consulta, e l'allargamento a tutte le formazioni sociali volto a favorire la reale costruzione di reti territoriali. Per tutte queste ragioni prendiamo le distanze dal comunicato, inviato ieri senza la nostra condivisone, a firma del portavoce dell'Alleanza contro le povertà Fabio Meloni".