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"E' necessario che in aprile si produca una svolta positiva per una vertenza che riguarda non solo un'azienda ma un intero territorio". Lo ha dichiarato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, al termine dell'incontro al Mise col ministro Carlo Calenda sulla vertenza Alcoa, in merito all'accordo che verrà siglato definitivamente con Invitalia per la cessione dello smelter di Portovesme.

"Abbiamo preso atto positivamente che si va verso una possibile firma dell'accordo con Alcoa entro Pasqua e, allo stesso modo, che il ministro intende sottoporre preventivamente al confronto con le organizzazioni sindacali il piano industriale e occupazionale di Sider Alloys, la multinazionale svizzera interessata all'acquisto dello smelter di Portovesme". Ottimismo anche da parte dei sindacati territoriali: il numero uno di Fiom Sulcis Iglesiente, Roberto Forresu, ha auspicato che aprile sia un mese decisivo per la vertenza, mentre l'rsu Bruno Usai ha garantito "la nostra pressione sul Governo affinché nel più breve tempo possibile si arrivi a una soluzione che permetta alla fabbrica di ripartire".

Per il segretario nazionale di Uilm, Rocco Palombella, "è apprezzabile l'impegno del Mise per la ricerca di eventuali investitori, ma gli elementi di novità emersi dalla illustrazione del ministro Calenda non ci consentono ancora di esprimere considerazioni ottimistiche sul futuro dell'ex Alcoa di Portovesme". Palombella è convinto anche della necessità di "verificare la sostenibilità delle manifestazioni d'interesse di Sider Alloys, del fondo americano Kps e di una primaria azienda italiana del settore dell'automotive (di cui non è stato ancora reso noto il nome) giunte ad oggi al dicastero dello Sviluppo Economico". In particolare, "bisogna analizzare in breve tempo il business plan della multinazionale svizzera. Il ministro ci ha assicurato che l'eventuale accordo di cessione verrà firmato solo dopo il confronto sul piano industriale con le organizzazioni sindacali".