"Di fronte al caso della ragazza di Bologna, di religione islamica, alla quale sono stati rasati a zero i capelli come 'punizione' per aver rifiutato il velo, sento di esprimere solidarietà e vicinanza anzitutto alla stessa ragazza, ma anche apprezzamento alla scuola che ha saputo ascoltare e prendere le giuste anche se dolorose decisioni, come ha fatto la preside, alla Procura dei minori per il tempestivo intervento, al lavoro svolto dai servizi sociali": così Simona Lembi, presidente della Commissione pari opportunità dell'Anci. "Siamo in presenza dell'ennesimo, inquietante caso di violenza sulle donne – argomenta Lembi – allo stesso tempo, date le caratteristiche dell'episodio di Bologna, si tratta di questioni dai contorni nuovi, che si stanno manifestando anche nella nostra società e per le quali gli strumenti di contrasto sono tutto sommato recenti. Occorre un rinnovato impegno nel combattere questi fenomeni e grande attenzione nel saper rispondere alle nuove forme che oggi assume la violenza, specie quando sono coinvolti minori". "Anci – ricorda Lembi – ha sottoscritto nel 2014 un Protocollo di intesa con l'associazione Dire (centri antiviolenza) che prevede, tra molte azioni, linee guida per l'intervento e la costruzione di reti tra centri antiviolenza e servizi sociali dei Comuni italiani. Riteniamo necessario rinnovare quel Protocollo, siamo pronti a farlo come Comuni, ponendo maggiore attenzione alle pratiche di prevenzione e contrasto di fenomeni nuovi come quello emerso a Bologna; una realtà che la cronaca, ma ancor di più il tam tam di genitori che hanno figli a scuola, ci dice essere più diffuso di quanto non si creda". "I Comuni – conclude – sono in prima linea nel sostenere il dialogo tra culture e convinzioni religiose differenti, nessuna delle quali, tuttavia, può ignorare il pieno rispetto della Costituzione italiana e dei diritti umani".
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Rasata dalla madre, Anci: "Rafforzare rete servizi sociali"







