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Due anni di tempo per costruire una coalizione capace di vincere le prossime elezioni regionali e rispedire a casa il governo di centrosinistra guidato da Francesco Pigliaru.

La maratona del centrodestra sardo è partita questo pomeriggio da Oristano, per iniziativa dei gruppi consiliari regionali e proseguirà nei prossimi mesi nel resto dell'isola. "Vogliamo ascoltare la voce della base", ha spiegato aprendo i lavori nella veste di padrone di casa il consigliere oristanese di Forza Italia Oscar Cherchi, e la base si è presa oltre due ore per dire la sua, ma alla fine a chiudere i conti sono stati i big della coalizione. Tutti d'accordo sulla necessità di una coalizione unita, tutti d'accordo però anche sul fatto che la coalizione è ancora tutta da costruire.

A Oristano oggi c'erano tutti, compresi Movimento Cristiano Forza Popolare e Italia Attiva. Ma non è detto che ci saranno tutti anche fra due anni al momento di andare al voto. Giorgio Oppi, segretario regionale dell'Udc, ha già messo le mani avanti. "Siamo contrari alle primarie, se non ci convincete noi non ci stiamo", ha detto senza mezzi termini spiegando che ci sono troppe divisioni e che deve essere garantita la rappresentatività in base ai risultati elettorali. Immediata la replica del coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci: "All'interno della coalizione siamo il partito che ha maggiore consenso, le primarie non possono certo farci paura. Ma il problema numero 1 è la coalizione, dobbiamo costruirla e poi magari provare a smussare gli angoli. Se stiamo uniti non ce n'è per nessuno".

Più decisa la posizione di Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori: "Il centrodestra ha il dovere di non dividersi, dobbiamo innescare una valanga che travolga questo gruppo di potere che si sta mangiando la Sardegna, ma per fare questo serve un metodo di scelta del candidato e questo metodo sono le primarie". Per Forza Italia è intervenuto anche il senatore Emilio Floris. "Attenzione – ha detto – perché non è scontato che si voterà solo fra due anni, il momento delle elezioni può arrivare da un momento all'altro e dobbiamo farci trovare pronti".