Il tema dell'insularità al centro dell'incontro a Villa Devoto tra il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani – oggi in visita a Cagliari – e il governatore Francesco Pigliaru. A Tajani è stato illustrato il "Dossier insularità", studio già consegnato al Governo nel 2015 che misura concretamente gli svantaggi dati dalla condizione geografica di insularità anche in termini di mancato sviluppo, "e alla base – è scritto in una nota della Regione – del Patto per la Sardegna con il quale la Regione ha ottenuto 3 miliardi di risorse mirate, destinate a metano, trasporti e infrastrutture".
In particolare, Pigliaru ha spiegato contenuti e obiettivi dell'intesa firmata a novembre 2016 con Corsica e Baleari: "L'accordo a tre è nato dalla necessità evidente di dare risposte comuni a problemi comuni utilizzando un metodo condiviso. Uniti siamo più forti nei rapporti con i reciproci governi e possiamo parlare all'Europa con una voce sola ogni volta che si tratta di presentare istanze comuni, così come di sostenere l'adozione di misure specifiche e di risorse adeguate a favore delle isole".
Inoltre, ha sottolineato il presidente della Regione, "è prioritario incidere sulla normativa europea, a cominciare dagli aiuti di stato". Da parte sua, il presidente del Parlamento ha ha espresso apprezzamento per il lavoro portato avanti dalla Regione Sardegna e dichiarato di volerlo sostenere in ambito europeo.
"Terrorismo, immigrazione, la Siria, la crisi economica: nonostante tutto l'Europa cerca di riprendersi e un segnale forte l'ha dato proprio a Roma, in occasione delle celebrazioni dei sessant'anni dalla firma dei trattati, con la sigla di un altro accordo". Lo ha dichiarato durante la sua visita a Cagliari, il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, rispondendo alle domande dei cronisti sullo stato di salute dell'Ue.
"Già ieri l'Europa ha reagito unita alla vicenda siriana e svedese – ha spiegato Tajani – si è ricominciato a lavorare assieme e questo è un fatto positivo, dobbiamo essere più uniti se vogliamo vincere le sfide che ci troviamo ad affrontare sia all'interno che all'esterno". Dopo i fatti di Stoccolma, in particolare, "i terroristi non conoscono frontiere e noi non possiamo innalzare barriere tra chi lotta contro il terrorismo – ha concluso – serve più cooperazione, sostegno comune in Europa e più prevenzione".