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“Ora è il turno della Boldini, ma Pigliaru tace. Ogni anno, nel periodo Pasquale, da più parti arrivano appelli che invitano a non mangiare gli agnelli in nome di una presunta  difesa di quest'animale e nell'intento di salvarlo da stragi che esistono solo nella testa di chi queste campagne insensate le pensa e le promuove”. Lo afferma Marcello Orrù , Consigliere regionale della Sardegna (Psd'az – Movimento Cristiano Forza Popolare) in merito all’adozione di due pecore da parte della Presidente della Camera Laura Boldrini. Posizioni censurate dal presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, e dalla figlia di un pastore sardo che ha affidato a facebook una lettera a Berlusconi. Posizioni censurate dal presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, e dalla figlia di un pastore sardo che ha affidato a facebook una lettera a Berlusconi.
 
“Questi folli spot animalisti costituiscono un gravissimo attacco all’economia della Sardegna: l'agnello Igp sardo è una vera eccellenza agroalimentare e le campagne vegetariane e animaliste ogni anno contribuiscono, anche per l'enorme spazio dato loro a livello mediatico, ad affossare un comparto che soffre già una profonda crisi”,dice Orrù. 
 
Per il leader di Movimento Cristiano “è assurdo che il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, non proferisca parola in merito all'ennesimo attacco che viene sfoderato nei confronti delle nostre tradizioni e del nostro sistema produttivo. Il presidente della Regione, in questo come altri casi, dovrebbe farsi carico del risentimento e della rabbia che tali campagne suscitano tra i nostri allevatori e produttori: il mondo agricolo sardo ha già tanti problemi, è inammissibile che a titolo gratuito debba subire anche le fissazioni degli animalisti e della Boldrini”.
 
“L'agnello sardo Igp è simbolo della Pasqua e della cultura e tradizione sarda, è inoltre pezzo pregiatissimo e rinomato della nostra economia: Pigliaru si svegli dal torpore che accompagna lui e la sua giunta e protesti formalmente chiedendo rispetto per i nostri allevatori e per la nostra terra. Mi auguro che non sia diventato pure lui vegano”, conclude Orrù.
 
E.C.