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"Il nuovo decreto sul tonno rosso non ha recepito la richiesta che proveniva dalla pesca artigianale e neanche la risoluzione approvata dal parlamento europeo. Nessuna nuova quota, questo significa che regioni come la Sardegna e la Liguria continuano ad essere escluse dalla ripartizione a livello nazionale e a rischiare pesanti sanzioni nella pesca occasionale".

Lo denuncia il senatore del Pd Silvio Lai, che sollecita la Giunta regionale "a riprendere il lavoro avviato dall'assessore Falchi, poi sospeso, e di intervenire sin da subito nei confronti del Governo per sostenere quanto diciamo da tempo sulla questione tonno rosso". "È una decisione sbagliata per la quale la responsabilità politica nel dicastero va al sottosegretario Castiglione che ha le deleghe – attacca Lai – La battaglia non è persa, non demordiamo e continuiamo a lavorare per aumentare le tonnellate di tonno rosso pescabile e consentire anche ai pescatori sardi e liguri di ottenere le quote nel 2018. Serve dunque un'azione coordinata di tutte le istituzioni, anche quelle locali. L'Italia faccia quello che hanno già fatto nazioni come la Spagna e la Francia, apra all'incremento delle quote e inserisca anche i pescatori di regioni ad oggi ingiustamente esclusi".

"La nostra proposta di destinare il 18% dell'aumento di 550 tonnellate previsto dall'Ue ai pescatori artigianali di Sardegna e Liguria non è stata inserita nel testo definitivo del Milleproroghe per il diniego del responsabile pesca al ministero – ricorda Lai – È essenziale però che la Regione si attivi e solleciti le modifiche necessarie che dovrebbero riguardare anche l'accesso alla cosiddetta pesca accidentale che ad oggi rimane anch'essa preclusa ai piccoli pescatori ma continua ad andare a beneficio di chi già detiene le quote".