Arrivano i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate sul bonus Sud, istituito dalla Legge di Stabilità 2016 a favore delle imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, e modificato di recente dal Dl Mezzogiorno. Il nuovo credito di imposta per chi investe al Sud è innanzitutto esteso all'intero territorio della regione Sardegna.
Vengono aumentati la misura del credito d'imposta spettante e il limite massimo dei costi agevolabili relativi a ciascun progetto di investimento, al quale è commisurato il credito d'imposta, Tale massimale è ora raddoppiato per le piccole e medie imprese, passando rispettivamente da 3 a 10 milioni di euro. Resta invece immutato a 15 milioni per le grandi imprese. L'agevolazione è determinata sulla base del costo complessivo dei beni acquisiti ed è prevista la possibilità di cumulo con gli aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che insistano sugli stessi costi, sempre che, chiarisce l'Agenzia, tale cumulo non porti al superamento dell'intensità o dell'importo di aiuto più elevati consentiti dalla normativa europea (in precedenza sussisteva il divieto di cumulo).
In merito alla tempistica, le Entrate ricordano che la decorrenza delle nuove disposizioni coincide con la data di entrata in vigore della legge stessa di conversione del decreto Mezzogiorno, avvenuta il primo marzo 2017. L'estensione del credito d'imposta alla Sardegna ha effetto, invece, dal primo gennaio 2017.







