social-media-e-fake-news-come-identificare-le-bufale-su-web-se-ne-parla-alla-smmdayit

"Una notizia è un fatto vero, rilevante e che interessa la collettività. Una fake news è una notizia volutamente falsa". Partendo da questa distinzione del direttore dell'ANSA, Luigi Contu, prende il via dall'incontro sul fake news e informazione nell'ambito di #SMMdayIT.

All'incontro 'Social Media e Fake News', in corso a Milano per #SMMdayIT partecipano Luigi Contu (Direttore dell’ANSA) Paolo Liguori (Direttore TGCOM e TGCOM24 – Mediaset), Lorenzo Ottolenghi (Vice Direttore – Rainews24 Rainews.it, Televideo. Responsabile portale informativo Rai), Matteo Marani (Vice Direttore – Sky Sport). Gli interventi sono moderati da Andrea Albanese, Social Media Marketing e Digital Communication Advisor.

I social network e le grandi testate giornalistiche stanno attualmente prendendo posizione contro le bufale, spigolando tra libertà di espressione e il diritto dei lettori a ricevere informazioni corrette. Non senza, ovviamente, i dovuti distinguo.  

“L’ho letto su Facebook – dicono in molti – quindi deve essere vero”. Ma distinguere il vero dal verosimile, è ormai necessario perché gli utenti si fidano di ciò che circola sui social network. Quanto sono efficaci le contromisure che stanno prendendo i social media sulle fake news, le notizie bufala?

La mega pensione alla sorella della presidente della Camera, Boldrini; l'abolizione dell'esame di maturità; il trattamento di favore riservato all figlia dell'ex ministro dell'Economia, Elsa Fornero. Queste alcune delle fake news più diffuse. E una volta lanciate, notizie del genere rimengono nell'immaginario collettivo, anche se inventate di sana pianta.

"Commettere errori – spiega Contu – non è certo un bene, ma a un giornalista può capitare. Ma, se lo fa in buona fede e rettifica la notizia, può anche acquistare in credibilità. Proprio perché ammette l'errore. Il problema – prosegue – è chi artificiosamente crea notizie verosimili e, utilizzando il potentissimo volano di social e del web, abusa della credulità del lettore per i fini più svariati. Fare informazione corretta – dice ancora il direttore dell'ANSA – ha un costo. E il fattore  economico è del tutto rilevante in questo settore".

"L'informazione – rincara Paolo Liguori – è come il palo della giostra: tutti ci giriamo intorno. Se si incrina, la giostra si ferma. Per noi – spiega – i social stanno alla notizia come il vento alle vele: devo essere capace di imbrigliarlo per utilizzarlo. I fake – sottolinea – nascono soprattuto dalla pubblicità. Dietro, ci sono precise strategie di vendita".

"Il servizio pubblico  – spiega Ottolenghi di RaiNews – ha un plus di responsabilità. Non solo divulgare informazioni sbagliate, ma già solo non essere i primi su un evento, ha un'eco enorme. In più – prosegue – sempre più spesso ci rendiamo conto che i lettori, gi spettatori, hanno voglia di assistere agli eventi senza mediazioni. E così sono diventati un caso su web le riprese senza commento della demolizione degli stabilimenti balneari abusivi sul litorare romano o il rogo della pineta di Fiumicino".

Più dubbioso sul ruolo dei social, invece, Matteo Marani, vice direttore di Sky Sport. "Per me – sostiene – i social sono un magma, talvolta inaffidabile. La bussola, nel nostro lavoro, sempre più la danno le agenzie". 

Il dibattito si concentra, in particolare, su aspetti cruciali come credibilità e autorevolezza delle fonti, reputazione e fatti tra giornalismo, algoritmi digitali e comunicazione social popolare. Tra i problemi identificati, c'è il livello di istruzione digitale e la capacità dei player di muovere l'economia.