Prosegue in Aula alla Camera l'esame del biotestamento. Si punta ad arrivare in giornata al via libera al testo, che a quel punto passerà al Senato.
Ieri il via libera ai primi due articoli del testo, il cuore del provvedimento, che introduce in Italia il divieto all'accanimento terapeutico e il riconoscimento del diritto del paziente di abbandonare totalmente la terapia. Stop alle cure – dunque – se il paziente non le vuole più, ma il medico può rifiutarsi di 'staccare la spina' in base al principio della obiezione di coscienza. Un altro medico della stessa struttura dovrà intervenire per far rispettare le disposizioni del paziente. Ed è già polemica sulle prospettive che si potranno aprire in termini di obiezione di coscienza.
in base a un emendamento approvato oggi il medico può non tener conto delle volontà lasciate da un paziente se le "Dat appaiano manifestamente inappropriate o non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente ovvero qualora sussistano terapie non prevedibili o non conosciute dal disponente all'atto della sottoscrizione, capaci di assicurare possibilità di miglioramento delle condizioni di vita". Questa la modifica introdotta dall'aula della Camera al comma 5 dell'articolo 3 della legge sul testamento biologico con l'approvazione (269 sì e 112 no) di un emendamento del presidente della commissione Affari sociali Mario Marazziti. A favore della modifica si sono espressi Pd, Ap, Udc, Des-Cd, Scelta civica. Hanno votato contro la modifica il Movimento 5 stelle, Sinistra italiana, Mdp, Conservatori e riformisti.