L’urlo del Gorilla. A Tortolì, cittadina dell’Ogliastra che per la prima volta accoglie un arrivo di tappa, il protagonista del Giro d’Italia numero 100 è il tedesco Andre Greipel, vincitore in volata. Una vittoria con una dedica particolare, alla sua mamma, che – racconta il 34enne di Rostock- “sta vivendo un momento difficile. Ma è una guerriera, come tutti noi in famiglia, e supererà anche questo momento”. Indossa la maglia rosa con piglio orgoglioso: “E’ una maglia importantissima, è un orgoglio per me indossarla, anche ieri ci ho provato e domani mi divertirò ad indossarla per tutta la tappa”.
Professionista dal 2005, la nuova maglia rosa del Giro è alla sua settima vittoria di tappa in carriera. Era uno dei suoi obiettivi stagionali, e l’ha subito centrato. “E’ stata una grande gara – commenta in sala stampa – non mi aspettavo che si arrivasse ad uno sprint di gruppo, visto il percorso pensavo ad attacco da lontano, all’ultima salita, ma il forte vento contro ha rallentato il gruppo e avvantaggiato i velocisti”. Il portacolori della Lotto Soudal racconta la volata, caratterizzata a pochi metri dal traguardo dal contatto tra due sprinter di razza come Ewan e Gaviria. L’australiano ha perso il pedale, ed è rimasto dietro, ma anche il colombiano a quel punto era tagliato dai giochi. “Non ho visto cosa è successo, guardavo solo davanti, il traguardo. Certo, uno come Ewan è molto forte, so che può battermi. Il mio obiettivo al Giro era vincere una tappa, sono felicissimo di averlo fatto oggi.
Nel finale nessuno si tirava indietro, siamo riusciti a formare il treno con 5 uomini, tutta la squadra lavorato perfettamente”. E la decisione di lasciare il Giro l’anno scorso può essere vista ora con più serenità: “Non era stata una decisione facile, mi è dispiaciuto ma ad essere onesto avevo in testa anche il resto della stagione. Quest’anno ho un’altra chance e con orgoglio ho già centrato l’obiettivo della squadra: vincere una tappa”.