Dopo il clima intimidatorio e repressivo subìto per "Sa Die in Quirra", il Fronte Indipendentista Unidu denuncia quanto sta accadendo in queste ore nella nostra Natzione in occasione dello svolgimento del Giro d'Italia. In diverse occasioni attivisti contro l'occupazione militare hanno esposto pacificamente striscioni e cartelli per dare voce e visibilità alla lotta in Sardegna contro la militarizzazione e gli affari di Italia e Nato.
Ieri a Nuoro è stato esposto uno striscione "No Basi – Sardigna Libera" durante il passaggio della corsa mentre nei pressi di Tortolì sono comparse scritte sull'asfalto dove si chiedono "+ bici e – basi". Apprendiamo come due militanti in queste ore siano stati trattenuti ad Arbatax per l'identificazione da parte delle Forze dell'Ordine.
La loro grave colpa è aver esposto un cartello "+ Bici – Basi Militari #AForas". Secondo i tutori dell'ordine pubblico, questi gesti costituiscono "evitare la divulgazione pubblica di messaggi razzisti, xenofobi e violenti".
Non c'è mai fine al ridicolo. Il movimento contro l'occupazione militare della Sardegna viene tacciato di razzismo ed intolleranza perché difende il territorio da bombe e inquinamento. Lo Stato italiano è convinto di arginare l'opposizione alle basi militari tacciando di razzismo la parte più cosciente della Natzione e questa rappresenta l'ennesima vergogna perpretata nella nostra Isola, tanto più che in questi giorni il porto di Cagliari è stato completamente militarizzato con decine di navi da guerra.
Non ci meraviglia un'atteggiamento simile: nelle realtà coloniali è sempre il colonizzato ad avere colpe verso l'invasore e sfruttatore, mai il contrario.
Esprimiamo massima solidarietà ai militanti fermati e importunati. Denunciamo questi soprusi da parte dello Stato italiano e chiediamo massima vigilanza ed attenzione a tutti i cittadini sardi.