Domenica 14 maggio sarà la festa della mamma. Ma gli altri giorni non non sono tutti rose e fiori. In Italia, si diventa madri sempre più avanti negli anni (31,7 l'età media al parto), spesso sono costrette a rinunciare al lavoro e al tempo libero a causa degli impegni familiari e di un welfare che non riesce a sostenere le donne che decidono di mettere al mondo un bambino.
E' quanto emerge dal rapporto "Le equilibriste: la maternità tra ostacoli e visioni di futuro" realizzato da Save the children. In base ai parametri della ricerca sulla qualità della vita delle madri, la Sardegna è al quattordicesimo posto in Italia con un punto in meno rispetto all'anno scorso. Nel dettaglio, per quanto riguarda la cura, insieme di indicatori che mettono in corrispondenza i tassi di fecondità delle donne con la distribuzione interna del lavoro di cura del contesto familiare diviso per entrambi i partner con una occupazione, l'Isola perde due punti rispetto all'anno scorso, posizionandosi al 15esimo posto. I dati sull'impiego femminile rispecchiano a grandi linee l'indice generale di Save the Children, con la Sardegna che anche in questo caso si attesta al 15esimo posto perdendo una posizione rispetto al 2016. Lontano da Trentino-Alto Adige (1), Valle d'Aosta (2), Emilia-Romagna (3) e Lombardia (4).
È nell'area dei servizi per l'infanzia, cioè quella che monitora la competitività delle regioni in base agli asili nido e ai servizi integrativi ed innovativi per la prima infanzia, che la Sardegna guadagna il 7mo posto, uno in più rispetto all'anno scorso, e conferma Valle d'Aosta (1) e Trentino-Alto Adige (2) come migliori. "La condizione delle madri in Italia – dice Raffaela Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children – è ancora critica. Il divario tra Nord e Sud è drammatico e inaccettabile. E in ogni caso, anche nelle regioni del Nord, siamo ancora lontani da un modello virtuoso che renda la maternità una risorsa piuttosto che un impedimento. Serve un impegno collettivo delle istituzioni e di tutti i soggetti coinvolti per permettere alle mamme di vivere la gioia della maternità senza rinunciare alla propria vita professionale e sociale".