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La giunta e la maggioranza penta stellata asseminese avevano promesso di trasformare il Palazzo comunale in una casa di vetro; di aprirlo come una scatoletta di tonno.

 Invece, tutto è rimasto come prima. In questi ultimi anni la distanza tra cittadino e amministratore è cresciuta e la domanda rimane sempre la stessa: dove vanno a finire i nostri soldi?

In quattro anni di amministrazione il Sindaco non è riuscito a mantenere gli impegni elettorali. Tra questi i principali cavalli di battaglia: trasparenza e partecipazione. Sia dell’apparato politico-amministrativo, sia di ciascun singolo consigliere, fino ad arrivare alla bocciatura della proposta di istituire una Consulta delle associazioni e del volontariato.

 L’Amministrazione comunale si appresta ad approvare il bilancio consuntivo con un forte ritardo. Stessa cosa è avvenuta, ad eccezione di quest’anno, per il bilancio preventivo, privando la macchina amministrativa per tre anni delle risorse per assicurare le azioni di governo.

Tutto questo senza alcun coinvolgimento dei cittadini e delle loro organizzazioni sociali. Il bilancio consuntivo non è solo uno strumento contabile, ma la sintesi di una tappa di un più articolato progetto di governo (quando c’è). Uno mezzo fondamentale per comprendere la strategia e l’azione nonché misurarne i risultati.

 Il bilancio consuntivo, così come previsto dalla legge in vigore, non assicura gli elementi opportuni per una semplice e diffusa comprensione. Per rispondere alla domanda di trasparenza, occorre che venga rielaborato con metodi extracontabili e divulgato. È necessario entrare nel merito di tutte le componenti di spesa.

 Il cittadino deve poter sapere con facilità dove e a chi finiscono i soldi che mette a disposizione dei politici con i propri crescenti sacrifici. Chi governa all’insegna del “cambiamento” dovrebbe garantire la tracciabilità delle risorse e delle spese per dimostrare che esiste anche un controllo dei costi, delle entrate e degli investimenti.

Si tratta di mancanze molto gravi che non possono essere celate dalla sicumera di una Giunta e di una maggioranza centralista che continua a “vivere alla giornata”, rafforzando la subalternità al sistema non legittimato che avevano promesso di combattere. Inoltre, esprimono mancanza di serietà e di coerenza rispetto agli impegni elettorali. Manca un anno alla fine del mandato ed è ancora possibile costruire un percorso di cambiamento sostanziale.