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"Alle proteste delle sigle sindacali del territorio, che sono sacrosante, il manager dell'Ats, Fulvio Moirano, risponde garantendo l'equazione meno presìdi più qualità, ma per ora ai pesanti tagli apportati non corrisponde alcun miglioramento del servizio". È la dura presa di posizione di Michele Solinas, coordinatore provinciale dei Riformatori di Sassari, e di Davide Piredda, componente del direttivo cittadino ed esperto di tematiche sanitarie.

"Di questo sillogismo ne hanno le tasche piene tutti, dai pazienti agli operatori – dicono i Riformatori – e d'altronde migliorare in qualità senza investimenti è impresa ardua". Il partito di ispirazione centrista lo aveva già denunciato e lo ribadisce.

"Tra le rare voci in bilancio beneficiarie di investimenti spicca il compenso dei manager", è l'affondo. E ancora. "Avevamo avanzato pesanti riserve su errori epocali e grossolani, come i vari incorporamenti e la riduzione del numero assoluto di posti letto, una penuria di lungodegenze riabilitative e hospice per cure palliative", accusano. Solinas e Piredda si appellano all'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru:

"Dove sta, in tutto ciò, la qualità? – chiedono -. L'Agenas, con le sue graduatorie su parametri obiettivi e indicatori precisi, ha collocato la qualità dei servizi sanitari sassaresi e sardi a livelli molto bassi dopo tre anni di legislatura non si può ancora rispondere al dramma con i soliti proclami astratti".