Si sono svolte ieri le assemblee dei dipendenti della sede Cagliaritana di Wind-Tre, dove sono impiegati circa la metà dei novecento lavoratori il cui futuro è minacciato dal progetto di cessione annunciato dal neonato colosso delle Telecomunicazioni.
"A fronte di dati economici tutti positivi e rassicurazioni che sono state spese più volte dai vertici aziendali – spiega Marianna Stara, Rsu della Uilcom – abbiamo riportato ai lavoratori lo sgomento con cui si è appreso di essere in vendita: noi e altre novecento famiglie tra le quattro sedi di Cagliari, Genova, Roma e Palermo. La nostra situazione è resa più delicata dal fatto che gestiamo quasi esclusivamente il servizio di assistenza ai clienti, il 133, proprio quello che l’azienda ha annunciato di voler esternalizzare".
"L'atmosfera è surreale. Ci sentiamo beffati: solo pochi mesi fa abbiamo concluso una lunga trattativa proprio per armonizzare i trattamenti tra i lavoratori provenienti dalle due realtà di Wind e Tre – proseguono – e ancora questi giorni l’azienda parrebbe più interessata a conoscere le adesioni alla giornata di festa 'bimbi in ufficio' che a garantire il futuro ai loro genitori".
"La nostra posizione è netta: siamo contrari a questa decisione e lotteremo per far cambiare percorso all’azienda – afferma il Segretario Regionale Uilcom Sardegna Tonino Ortega.
"Questa fusione – conclude il Segretario Regionale Uilcom, « rischia di avere gravi ricadute sociali soprattutto per il territorio Sardo. Per questa ragione il mondo politico non può esimersi dalle proprie responsabilità. Solleciteremo con la massima energia le istituzioni per una netta e forte presa di posizione a tutela del perimetro aziendale e del futuro di questi lavoratori".







