“Sulla pelle della gente non si scherza. La salute è un diritto che va tutelato a 360° gradi e a Sassari si vive in una situazione da terzo mondo. Nessuno può restare inerme davanti ad un presente come quello che vivono quotidianamente i cittadini sassaresi. Nessuno, tantomeno l’Amministrazione del sindaco Nicola Sanna: la comunità ha il diritto di sapere quali azioni il Comune ha intrapreso a tutela della salute della cittadinanza nei confronti dell’assessore alla sanità Aru, dei direttori generali dell’AOU di Sassari, del direttore generale della ASL sassarese. Il problema va risolto, basta chiacchiere inutili e futili”.
L’attacco, ancora una volta, è puntuale e deciso. L’interrogazione presentata in Consiglio comunale da Desirè Manca, portavoce del Movimento Cinquestelle, non lascia spazio all’immaginazione. Parte dai fatti, scorre sulle norme, si carica dell’esperienza del singolo cittadino e esplode fragorosa in un rabbioso grido d’allarme, e d’aiuto. Qualche dato. In gennaio l’ospedale Santissima Annunziata di Sassari passa, come previsto dalla legge regionale, sotto la competenza dell’AOU: passano quindi di mano ben 28 strutture e ben 402 posti letto. Nel 2015 il numero dei ricoveri è pari a circa 17mila per un numero di giornate di degenza vicino alle 140mila. Sono 1300 le unità di personale – medici, infermieri e amministrativi – transitate dalla ASL. A margine è utile sottolineare che le funzioni svolte dalla farmacia ospedaliera sono attualmente espletate dalla struttura afferente al Santissima Annunziata.
“La legge individua il diritto alla salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività. Per fare ciò non si può prescindere dal riorganizzare il sistema sanitario, migliorandolo, rendendolo rispondente alle esigenze del cittadino, adeguando alle stesse i servizi offerti, elevandone gli standard – arringa Desirè Manca -. E questo deve valere per ogni territorio. Si parla di ottimizzazione, di razionalizzazione, di riduzione della spesa sanitaria…e poi facciamo i conti con sovraffollamento dei reparti, carenza di personale, interminabili liste d’attesa, controlli di qualità inesistenti su macchinari e strumentazioni, totale mancanza di medicine e materiali fra cui i farmaci salvavita. Inaccettabile: il sindaco deve prendere posizione e farsi sentire”.







