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Non ha solo invaso la corsia opposta a folle velocità provocando un tragico frontale e la morte di una giovane: guidava anche in stato di ebbrezza. Emerge un'altra, amara verità sul terribile incidente costato la vita, il 18 febbraio, a Selargius, a Claudia Liberotti, 25 anni, di Dolianova, dove viveva con la sua famiglia ed era conosciutissima: il sindaco per i funerali decretò il lutto cittadino. La sua unica colpa: essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato.
 
 
Come hanno ricostruito nel loro accurato rapporto i carabinieri di Selargius, alle 4.10 di quella notte  la Citroen C3 su cui la vittima sedeva sul posto del passeggero, condotta da una sua amica, coetanea e compaesana, M. P., stava percorrendo la Strada Statale 387 in direzione Monserrato-Dolianova: le due ragazze stavano rincasando. L'utilitaria procedeva per la sua strada, rispettando il limite di velocità di 80 km all'ora in quel tratto: alla conducente, infatti, che si sarebbe miracolosamente salvata, non è stata elevata alcuna sanzione per violazioni del codice della strada.
 
 
All'improvviso, le due giovani si sono ritrovate davanti, come una bomba, la Fiat Grande Punto condotta da Alex Podda, 27 anni, di Villasor, che proveniva da Dolianova diretto verso Monserrato e che ha improvvisamente invaso la corsia opposta ad una velocità a tre secondi dallo schianto, di 116 km all'ora, ben al di sopra del limite: ad attestarlo indubitabilmente, l'apparato Gps in dotazione al veicolo. Del resto, anche una automobilista che seguiva a breve distanza, e che è stata la prima ad arrivare sul luogo dell'incidente, trovandosi di fronte ad una scena raccapricciante e lanciando l'allarme, ha riferito di essere stata sorpassata poco prima dalla vettura del 27enne che andava a velocit・molto sostenuta.  
 
 
Sta di fatto che l'urto frontale è stato tremendo, la conducente della Citroen C3 non ha potuto nulla per evitare l'improvviso ostacolo, sull'asfalto, praticamente, non vi erano tracce di frenata: come risulta sempre dal Gps della Punto, il suo guidatore ha ridotto la velocità di appena 14 km all'ora prima dell'impatto, avvenuto a 102 km/h. Per Claudia non c'è stato nulla da fare: è deceduta sul colpo per le troppo gravi ferite riportate. La sua amica e Podda, invece, pur avendo subito pesanti lesioni, comprese svariate fratture, alla fine sono riusciti per miracolo a salvarsi.
 
 
La notizia che il giovane che ha causato il sinistro era anche ubriaco ha comprensibilmente sconvolto i familiari di Claudia, già provati dal dolore per la perdita della propria congiunta, vittima incolpevole non solo di una manovra errata, ma anche di un comportamento omicida da parte dell'investitore, che infatti si trova indagato per omicidio stradale aggravato dalla guida di stato di ebbrezza, Pubblico Ministero titolare del procedimento il dott. Daniele Caria, della Procura di Cagliari.