Alle 21 in punto, con il saluto al sole che campeggiava sui megaschermi, è iniziata la festa al Modena Park per i 40 anni di carriera di Vasco Rossi. Il rocker, in giacca di pelle, tra i boati dei 220 mila, ha dato il via ai festeggiamenti con Colpa d’Alfredo.
In elicottero da Rimini, Vasco Rossi è atterrato a un paio di km ed è poi arrivato in macchina dal parco Ferrari dove, a meno di tre ore dall’inizio dello show, sono già entrate oltre 180 mila. “E’ una grande festa. Oggi Modena è la capitale mondiale del rock. Questo è un concerto contro la paura e io sono qui per portare un po’ di gioia. Sono molto eccitato”, ha detto il rocker prima di rifugiarsi nei camerini.
Per le vie del centro gira poca gente e i residenti, almeno quelli che hanno potuto, se ne sono andati al mare o in collina. A brulicare di vita, sono invece le aree vicino agli ingressi principali del Modena Park, dove sono accampati i fan in attesa e dove gli addetti ai lavori sono impegnati negli ultimi ritocchi per un concerto che entrerà di diritto nella storia della musica. In molti sono arrivati da giorni per le prove generali, ma alcuni sono qui da settimane. Come Steve da Pordenone, che si vanta di essere stato il primo a mettere piede a Modena: il 29 maggio scorso, un mese “allo sbando”.
Strade chiuse come gabbie, droni a controllare dall’alto un mare umano, un 40enne che ha avuto un infarto mentre era in camper, in attesa del concerto, ed è deceduto all’ospedale di Baggiovara; la previsione di 700 persone assistite dai sanitari nell’arco di due giorni all’interno dell’area verde che porta il nome di Enzo Ferrari, estesa su 400mila metri quadrati, per il troppo freddo della notte e il caldo vicino ai 30 gradi precedente il concerto (ma avere un’ottica d’insieme, dettagliata, sui malori al momento è quasi impossibile).
Coperte distribuite da vigili del fuoco e protezione civile, un migliaio, nelle ore buie, nebulizzatori col sole. Il ‘Modena Park’ di Vasco Rossi che il sindaco della città emiliana, Gian Carlo Muzzarelli, ha definito come un esempio “per l’Italia ma anche per l’Europa intera”, è stato una prova di forza senza precedenti, diretta conseguenza dei 220mila arrivati da tutta Italia per assistere a quello che è considerato il concerto più importante della quarantennale carriera di Vasco. Evento che si è conquistato il record mondiale di pubblico pagante per un singolo artista, d’altronde. L’afflusso dei fan prima dell’inizio dell’evento è stato regolare e senza particolari incidenti. Stamattina si era diffuso un po’ di timore per l’arrivo troppo a rilento degli spettatori, ma ciò si è poi rivelato essere un fattore importante in senso contrario: a ondate comunque contenute, i 220mila sono giunti a destinazione senza quell’effetto ‘tutti in una volta’, che avrebbe potuto bloccare di fatto il lungo serpentone e creare effetti imbuto ai varchi. Varchi che sono stati aperti in anticipo, almeno per quel pit 1 considerato l’El Dorato dei ‘vascolizzati’. I primi fedelissimi del Blasco sarebbero dovuti entrare questa mattina alla 5, ma alla fine l’accesso è stato ufficializzato, per i primissimi appunto, alle 21.20 di venerdì.







