È pura follia giustificare l’allungamento dell’età pensionabile e costringere i lavoratori a stipulare una pensione integrativa con l’argomentazione tecnica del “sono finiti i soldi”. Eppure le politiche economiche e previdenziali si basano su questo assurdo assunto.
Non si tratta di un caso né di una questione tecnica, ma di una questione di interessi e vantaggi per chi le attua. Parliamo di vantaggi immediati per pochi contro un futuro misero per i tanti.
Le riforme pensionistiche hanno il solo scopo di vendere pensioni private!
Le riforme del sistema pensionistico hanno avuto un’unica matrice: costringere i lavoratori a consegnare alla speculazione finanziaria (questo sono i fondi pensioni) una grande quantità di soldi.
Come si fa? Non è difficile. A Bruxelles lavorano migliaia di lobbisti il cui compito è orientare le politiche economiche dell’Unione Europea. L’allarme “sono finiti i soldi” è il mezzo con cui convincere i lavoratori a fare quello che altrimenti non avrebbero mai fatto: rinunciare ai diritti dettati dalla Costituzione.
In questo articolo un lobbista spiega il lavoro quotidiano delle lobbies a Bruxelles.
http://www.retemmt.it/un-lobbista-alla-radio-soprattutto-bruxelles/
Il caso italiano è ancora, per fortuna, un po’ anomalo rispetto agli altri paesi occidentali. L’italiano non si fida ancora delle pensioni private e l’adesione ai fondi pensioni ha una media tra le peggiori del mondo neoliberista occidentale, come riportato in questo grafico del 2011.
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Una resilienza difficile da accettare dai sacerdoti dell’austerità come Giorgio Napolitano e Mario Monti, i quali per non lasciare nulla al caso chiamarono Elsa Fornero la quale nei suoi precedenti 20 anni di carriera aveva fatto questo di mestiere: fabbricare e vendere pensioni private. Ma per distruggere del tutto la tipicità della resilienza italiana servono ulteriori azioni di macelleria sociale (l’ulteriore aumento dell’età pensionabile, la proposta dell’APE e l’inesorabile riduzione dei sussidi assistenziali).
La nostra pensione, quella voluta dai nostri padri costituenti non è un accumulo di ricchezza finanziaria ma un articolato sistema di beni reali e servizi che deve garantire a tutti i cittadini dello Stato una dignitosa vecchiaia.
Pertanto la pensione come rendita non è soltanto una follia neoliberista a danno di tutti ma è anche una violazione inaccettabile della nostra Costituzione quale patto inviolabile tra i cittadini e lo Stato.