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Pronto un emendamento, firmato dall'esponente dell'Upc Pierfranco Zanchetta, che chiede il mantenimento del punto nascita dell'ospedale Paolo Merlo di La Maddalena all'interno della nuova organizzazione della rete ospedaliera. Il tema, già caldo nelle scorse settimane, rischia di essere una nuova spina nel fianco della maggioranza di centrosinistra.

"Se l'emendamento non dovesse essere accolto dalla Commissione, sarà comunque presentato anche in aula con richiesta di voto segreto – osserva Zanchetta – Il punto nascita dell'Ospedale Paolo Merlo, temporaneamente chiuso dallo scorso anno dal commissario della vecchia Asl 2 e attuale direttore dell'Assl 8 di Cagliari, Paolo Tecleme, sta continuando a tenere desta l'attenzione della comunità maddalenina preoccupata di altre ripercussioni negative sul già debole sistema sanitario isolano e sullo stato di degrado dell'ospedale, ormai ridotto ai minimi termini e in totale abbandono. Una pericolosa deriva che richiama diverse responsabilità: prima fra tutte, quella dei vertici della sanità sarda e, in seconda battuta, anche responsabilità periferiche e locali che hanno portato al collasso il nosocomio maddalenino".

Ricordando la "protesta delle pance" e gli appelli rivolti all'assessore Arru e al ministro Lorenzin, "che non hanno sortito alcun effetto", Zanchetta, sostiene che "l'assessore ha sempre sottovalutato la questione" e "nonostante le mie costanti sollecitazioni, non ha mai messo in campo le azioni che avrebbero dovuto preparare la comunità ad affrontare disagi e fatiche in nome della sicurezza e del rilancio del presidio. Sicurezza che, con i dovuti accorgimenti tecnico sanitari, compresa la reale attivazione dell'equipe specialistica circolante e del servizio di elisoccorso H24 – conclude – potrebbero essere una garanzia anche per le donne di La Maddalena".