arbus-spiaggia-di-piscinas-a-numero-chiuso-polemiche-al-vetriolo-e-fioccano-multe
Prosegue la querelle dei parcheggi a pagamento nella ‘spiaggia a numero chiuso’ di Piscinas d’Ingurtosu, in comune di Arbus, uno degli scenari più belli e suggestivi del Mediterraneo, vietata però a chi, in auto non riesce ad arrivare in tempo entro il numero stabilito per la capienza del parcheggio. Resta il problema dell’assenza di un parcheggio gratuito, come previsto dal Codice della Strada e come ribadito dalla Cassazione (S.U. n. 116/2007) che ha respinto il ricorso proprio di un comune sardo, Quartu Sant’Elena, annullando le multe per le auto che parcheggiano nelle strisce blu se vicino non vi sono parcheggi liberi (ovvero con “strisce bianche”). A Piscinas, manco a dirlo, non ci sono né strisce blu e tantomeno strisce bianche. I parcheggi liberi sono stati individuati ad oltre 1,5 km di distanza, non proprio vicini a quelli a pagamento.
 
Ma è dopo la raffica di multe comminate ai ‘turisti-automobilisti indisciplinati’ che non hanno trovato parcheggio libero (ai quali consigliamo di leggere la citata sentenza della Cassazione) che la polemica giustamente si inasprisce, e qualcuno un po’ curioso è andato a leggersi le delibere della giunta comunale di Arbus. La n° 57 del 10/05/2017 con oggetto “Affidamento in concessione di aree comunali nelle localita' marine per l’attivazione dei servizi di parcheggio a pagamento – Indirizzi al responsabile del servizio attivita' produttive”, a pagina 3 prevede (punto 2) “di stabilire che le tariffe della sosta a pagamento da applicare dovranno essere le seguenti: – MOTOCICLI: euro 2 senza distinzione di fascia oraria – AUTOMOBILI: euro 3 fino a ½ giornata di sosta euro 5 tutto il giorno – CAMPER: euro 5 fino a ½ giornata di sosta euro 10 tutto il giorno. Al punto 3 nella stessa delibera si legge: “…di prevedere: – che le tariffe suddette siano ridotte del 50% per i cittadini residenti e non, iscritti a ruolo nelle liste TARSU del Comune di Arbus; – l’emissione di pass agevolati, il cui importo è stabilito con deliberazione di giunta comunale, per i seguenti soggetti: a) i cittadini residenti ed emigrati arburesi iscritti all’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero); b) tutti gli iscritti al ruolo TARSU; c) i turisti che alloggiano nelle strutture alberghiere, extralberghiere complementari ubicate esclusivamente nel territorio comunale; – con atto successivo che una congrua quota delle relative entrate venga destinato all’abbattimento dei costi di gestione del servizio di R.S.U. Infine al punto 4 la stessa delibera prevede “di dare atto che è in atto un processo di acquisizione di nuove aree nelle quali verranno allestiti ulteriori stalli”. E qui non specifica se a pagamento o liberi.
 
Quindi è tutto previsto, persino le tariffe agevolate per residenti e non, iscritti a ruoli Tarsu (cioè chi paga l’immondezza per la seconda casa), l’emissione di pass, agevolazioni per i ‘nativi’ emigrati, etc. Allora perché non applicarle queste tariffe? Un giallo bell’e buono! Tanto più se la stessa Giunta comunale ha stabilito le tariffe per l’anno 2017 con delibera n° 25 del 14/03/2017 avente per oggetto “Approvazione tariffe anno 2017”. All’allegato ‘N’ di pagina 17 (vedi foto) sono comprese le tariffe per i parcheggi a pagamento. Allora perché – e torniamo alla delibera n° 57 del 10/05/2017 – non applicare le tariffe se sono già state deliberate, visti i buoni propositi della stessa Amministrazione comunale che nelle motivazioni specifica di aver “ritenuto necessario affidare la gestione delle aree nelle località di Scivu, Piscinas e Pistis (bando da 70mila euro a stallo, ndr) per l’attivazione del servizio di parcheggi a pagamento al fine di ottimizzare lo stesso in termini di maggiore efficienza e di soluzioni innovative e di permettere la realizzazione di economie di scala, garantire un servizio”.
 
Misteri della burocrazia, ma intanto le multe fioccano (facile come abbiamo detto il ricorso al giudice di Pace, basta digitare il numero della sentenza della Cassazione su Google), e chi deve andare a lavorare, bagnini, camerieri e baristi devono spende un capitale mensile che decapita lo stipendio stagionale. Turisti, ospiti di strutture ricettive e residenti sono imbufaliti perché facilissimi bersagli dei taccuini verdi.
 
Impossibile poi sapere dove sono quei parcheggi liberi previsti per legge. Che non si dica che sono quelli “de is cannizzadasa” di Genn’Armidas, sulla Sp 4, distanti in linea d’aria ben un km e 400 metri, perché vicino proprio non sono! Anche questo un altro mistero che cercheremo di capire nel Consiglio comunale di Arbus di venerdì prossimo (ore 16).
 
"Nella giunta Ecca la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra”, ci spiega il capogruppo di ‘Arbus Civica’ Gianni Lampis. “Il prezzo dell’abbonamento stagionale è stato deliberato a marzo dalla stessa giunta – conferma Lampis – e ad aprile dal Consiglio Comunale in sede di approvazione del bilancio di previsione. Oggi parrebbe invece che i gestori dei parcheggi non siano obbligati a fare gli abbonamenti o addirittura che la tariffa per l'emissione degli stessi debba essere modificata”.
 
“C'è una grande confusione – prosegue Lampis – frutto del pressappochismo amministrativo di chi governa la nostra comunità: dallo scorso ottobre 2016 si sapeva che andava fatto il nuovo bando di gestione dei parcheggi ma la Giunta comunale si è svegliata solo a maggio pretendendo che il servizio partisse il 15 giugno. Servizio attivato la prima settimana di luglio che comporterà l'obbligatoria revisione del canone che dovrà essere incassato da ogni singolo parcheggio. Insomma, un vero e proprio danno erariale per il comune di Arbus”. A venerdì nella riunione dell’assemblea civica le risposte. Per ora la spiaggia resta a numero chiuso, arrivano le multe e residenti e turisti sono furibondi.