“89 tonnellate di potentissime bombe, 1141 colli esplosivi, 15 carri con esplosivi sono partiti dalla Sicilia il 25 maggio 1986 con destinazione Sardegna. E’ il primo grande carico devastante, di una lunghissima serie, durata sino al 2008, inviato nell’isola dagli Stati maggiori dell’Esercito e dell’Aeronautica. Materiale pericolosissimo, come lo definiscono i report riservati della Difesa. Atti secretati”. La denuncia è del il deputato sardo di Unidos, Mauro Pili, che ha pubblicato i documenti della Difesa risalenti al 1984 fino al 2008 sull’utilizzo delle basi e dei poligoni della Sardegna. Pili ha pubblicato i documenti dai quali vengono tracciato gli spostamenti del primo grande carico di esplosivi che dalla Sicilia è stato trasportato verso la Sardegna.
Si tratta di “documenti che dovevano scomparire tra i segreti di Stato e che, invece, ora emergono in tutta la loro virulenza dal lavoro in Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito. Centinaia di bombe da 1000 libre, oltre 500 Kg di esplosivo da far sparire, come dichiarano per iscritto dai vertici militari ‘facendole esplodere in Sardegna’. Per quale motivo – afferma Pili – dal 115° Deposito Sussidiario di Vizzini, in Sicilia, siano stati trasportati sino a Livorno, imbarcati per la Sardegna, sino ad Olbia in nave, poi al deposito dell’aeronautica di Serrenti (Ca)?”.
“Dai documenti classificati come ‘riservati’ – spiega Pili – emerge una relazione legata all’ispezione tecnica presso il 115° Deposito sussidiario di Vizzini (Sicilia) dalla quale si evince non solo il quantitativo e la tipologia dei materiali da smaltire. Si tratta, è scritto di ‘materiali dichiarati fuori uso e destinati alla distruzione in quanto pericolosi, ragioni di riservatezza ne sconsigliano l’alienazione con metodologie diverse che non siano il brillamento in ambito forze armate’
“Resta da capire chi sono i vertici di questa scelta che ha individuato la Sardegna come discarica e terra di distruzione”, ha concluso Mauro Pili.