Rilanciare il “trenino verde”. E’ solo una delle proposte delle associazioni ecologiste. Che in un confronto con l’assessorato al Bilancio per la discussione sulla programmazione dei fondi europei 2014/2020. Gli ambientalisti chiedono anche la valorizzazione delle zone interne, il rilancio delle aree protette, del patrimonio archeologico e culturale, delle miniere e delle reti territoriali. Questo il contenuto del documento siglato da Wwf, Italia Nostra, Lipu, Città Ciclabile, Associazione per il parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna che hanno espresso apprezzamento per l'impostazione data dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca che individua tre opzioni strategiche: Mezzogiorno, Città e Aree interne. E su queste ultime puntano per uno sviluppo economico sostenibile.
"Questo obiettivo deve essere perseguito anche nella realtà sarda caratterizzata da aree e siti di elevato valore naturalistico, ambientale e paesaggistico che in altri paesi garantiscono sviluppo e benessere per le popolazioni locali – spiega Mauro Casti, rappresentante delle associazioni ambientaliste presso l'autorità di sorveglianza -. Occorre aumentare l'attrattività delle aree interne e far crescere qualitativamente e quantitativamente l'offerta turistica".
Un esempio su tutti: la piena valorizzazione in chiave turistica del Trenino verde, una importante ferrovia storica unica al mondo. "Azioni che necessitano di contributi economici contenuti o attingono a finanziamenti e voci di spesa già disponibili, o addirittura ad immobili già realizzati, per il quale la precedente Programmazione ha fallito sotto l'aspetto della gestione del bene, rischiandone l'abbandono – conclude Casti – come nel caso del Parco Geominerario che ancora non è stato dotato di un Regolamento, né di un Piano di Sviluppo economico".