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I Rossomori propongono alle forze politiche e sociali un emendamento per la Finanziaria 2013 che prevede di liberare 600 milioni di euro all'anno evitando di computare due volte (sul bilancio regionale e sui quelli delle amministrazioni locali) il trasferimento dalla Regione agli enti locali della stessa somma del Fondo unico.

Le risorse trasferite, grazie alla modifica dell'articolo 5 della legge 16 del 2010, verrebbero considerate non come una spesa ma come un effettivo trasferimento. L'eventuale compensazione tra Regione ed enti locali verrebbe anticipata a giugno di ogni anno, prevedendo che almeno il 50% delle risorse entrino nel patto di stabilità della Regione e altrettante in quelli dei comuni. Inoltre i Rossomori puntano a recuperare una quota parte dei residui che sono entrati a far parte delle somme non spese a causa dei vincoli del patto di stabilità dal 2007 al 2012 e che sono state conteggiate due volte.

In questo caso si agirebbe direttamente escludendo dal conteggio del patto di stabilità del 2013 degli enti locali tutti i pagamenti di residui passivi per la quota parte trasferita a valere sul Fondo Unico.

Secondo il segretario dei Rossomori, Salvatore Melis, "c'è chi invoca il non rispetto provocatorio del patto di stabilità, e chi ritiene che serva una battaglia politica forte. Al di là della contrattazione politiche che deve essere fatta – aggiunge – in Sardegna esiste una sorta di federalismo interno con il fondo unico che può offrire la capacità di spendere queste risorse".

Per il presidente Gesuino Muledda, si potrebbero recuperare immediatamente circa 3 miliardi di euro di cui due miliardi di residui passivi. "Partiamo da ingiustizia burocratica amministrativa che va sanata – ha sottolineato -. Questo meccanismo consente una spesa rapida dei pagamenti di quanto sospeso o investimenti che sono stati programmati e che non sono più andati avanti, facendo circolare immediatamente liquidità".