"Tutto tace… a Zedda piace!", "Baretto al Poetto? Cosa avevo detto? (cit. Zedda)", "Lo stadio lo odio (cit. Zedda)", "Teatro Lirico in bilico (cit. Zedda)", "Gettone in giunta? A metà seduta!". È quanto si legge sugli striscioni e sui manifesti affissi nella notte da Casapound in tutta la città per denunciare "il declino di Cagliari, l’immobilismo della sua giunta e del sindaco che la presiede".
"Questa giunta merita solo una sonora bocciatura", si legge in una nota dell’associazione, in cui è ricordato che "oggi non solo non resta nulla delle mirabolanti promesse della campagna elettorale, ma i fallimenti dell’amministrazione comunale sono sotto gli occhi di tutti".
"Una burocrazia ottusa – si legge ancora – mette a rischio la stagione estiva al Poetto, con i baretti ancora sotto sequestro e la spiaggia piena di amianto. Inoltre, la squadra di calcio cittadina viene cacciata, costretta a giocare in Venezia Giulia, l’anfiteatro romano chiude, mentre apre un’arena grandi eventi, che è costata cifre enormi ma è troppo piccola per i grandi artisti".
"Sul fronte delle politiche sociali, poi – prosegue Casapound – si registrano la soppressione del corso gratuito per disabili alla Scuola di musica civica e l' assegnazione delle ville ai Rom, mentre i senzatetto Italiani rimangono in mezzo alla strada nonostante gli innumerevoli edifici pubblici abbandonati".
“Tutto questo – sottolinea ancora Cpi – mentre il consiglio comunale è impegnato ad allargare lo spettro dei propri privilegi, con una modifica al regolamento che consentirà ai consiglieri di percepire il gettone di presenza anche se abbandonano la seduta a metà. Cagliari merita di più e noi – conclude CasaPound – saremo la voce della sua protesta”.