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“Nell'approvare l'abolizione delle Province dallo Statuto inserisce all'ultima una modifica-macchia nella carta dei sardi, dopo che la minoranza aveva abbandonato l'aula per la mancata attenzione prestata ai problemi del lavoro e degli ammortizzatori sociali.  La modifica dello Statuto consente al Presidente della Regione, a seguito di legge regionale, di posticipare la scadenza delle elezioni regionali di sei mesi con la scusa di abbinarle alle elezioni europee. La speranza è che il Parlamento non prenda neanche in considerazione una simile assurdità. Insomma, come nelle migliori tradizioni italiche, cioè distanti dall'orgoglio delle nostre posizioni di principio isolane, la maggioranza proroga la sua scadenza sapendo di non esserlo più tra i sardi. Con una mano sbandiera il taglio della casta locale e con l'altra proroga se stessa. Una vergogna ancora più grave perchè avvenuta in aula semi-deserta”.

Così Efisio Arbau, Consigliere regionale La Base, sulla proposta della revisione costituzionale della Carta statutaria dell'Isola.  Approvata con 38 voti favorevoli, quattro contrari (Partito Sardo d'Azione) e quattro astenuti (Sardegna è già domani) la mozione propone al Parlamento la cancellazione delle Province, a partire da quelle storiche di Cagliari, Sassari e Nuoro.