Vedendo e ascoltando poco fa i Telegiornali sardi e avendo letto questa mattina tra le righe di articoli, un po' intrisi di confusione, che riferiscono le ultime notizie sulla zona Franca, dal viaggio di Cappellacci a Bruxelles all’esito odierno della Commissione consiliare,mi pare di capire quanto segue:
1) che, sul piano formale, né la Giunta e né Cappellacci hanno inoltrato al governo italiano alcuna pratica per l’istituzione della " zona franca integrale" in tutta la Sardegna;
2) che il Consiglio Regionale non ha ancora esitato alcuna proposta di norma di modifica dell’articolo 12 dello Statuto Speciale, che è la condizione preliminare e indispensabile per formulare la proposta di istituire la zona franca integrale in tutta la Sardegna;
3) che la procedura sarà lunghissima. Infatti la proposta di norma di modifica dell’art. 12 è stata appena esitata solo in prima lettura dalla Commissione Consiliare competente del Consiglio regionale che dovrà inoltrarla al vaglio del Consiglio delle Autonomie Locali per poi tornare in Commissione consiliare per l’approvazione definitiva. Dalla Commissione, una volta approvata, dovrà andare all’ esame ed all’ approvazione dell’Aula del Consiglio regionale. Dopodiché la proposta deve iniziare l' iter negoziale con il Governo e poi dovrà andare nella Commissione paritetica Stato –Regione prima di diventare DPR……..campa cavallo che l'erba cresce!!!;
4) Che una volta terminato questo iter lunghissimo, ammesso e non concesso, che l’esito sia favorevole alla modifica dello Statuto, poi sarà necessario, a cura della Regione, formulare correttamente la proposta di merito e proporla al Governo per l’approvazione e l’eventuale inoltro all’ Unione Europea. La Commissione Europea, se dovesse accoglierla, dovrà procedere, preliminarmente alla sua approvazione, a rimodificare il Codice Doganale Europeo per inserire la Sardegna intera tra i beneficiari. Occorre a tale proposito considerare che attualmente non c’è nessuna Regione europea che gode di un regime di esenzione doganale totale per l’insieme del suo territorio e che il Codice Doganale Europeo è stato appena approvato dopo un lungo periodo di gestazione e una procedura lunga e complessa. E’ prevedibile che questa eventuale operazione di modifica del Codice in oggetto comporterebbe una procedura altrettanto lunga e complessa.
5) Che l'esito di tutto ciò, se e quando ci sarà ( sicuramente moltissimi mesi dopo le elezioni Regionali), difficilmente sarà favorevole;
6) Mi chiedo se il Presidente Cappellacci e gli avvocati Scifo e Randaccio, ai tanti sostenitori carichi di grandi aspettative per ottenere la “Zona franca integrale in tutta la Sardegna” che vedono come rimedio alla crisi dell’occupazione, produttiva e del commercio, hanno loro spiegato che quello che ho descritto è, seppure grosso modo e per sommi capi, il lungo e complesso cammino che li attende e che non bastano i desideri e i proclami per raggiungere l’obiettivo.
7) Mi chiedo se non sarebbe meglio puntare sulle cose possibili e che si possono realizzare subito, come ad esempio attivare il completamento dell’iter per l'istituzione della zona franca nel Porto industriale di Cagliari ( e zona industriale funzionalmente ad esso collegata) che è già nella fase finale, e avviare finalmente, dopo tanti anni, l'iter per l'istituzione delle altre 5 zone franche negli altri porti sardi già individuati nel Decreto Legislativo n. 75 del 1998? Tutto ciò non richiederebbe alcuna modifica dell’art. 12 dello Statuto Speciale, ma solo alcuni atti amministrativi di attuazione che sono in capo alla Regione e non comporterebbe quell’ iter lunghissimo, imprevedibile ed i cui esiti favorevoli non sono scontati, che richiede invece una modifica dello Statuto e gli innumerevoli adempimenti successivi.






