Tecnologie, arredi e attrezzature informatiche che non sono più utilizzate dalle strutture sanitarie pubbliche e private della Sardegna saranno donate ai Paesi in via di sviluppo. E' quanto prevede, nell'ambito delle iniziative di cooperazione internazionale, una delibera della Giunta che ha approvato la proposta del presidente Cappellacci di avviare una procedura sperimentale in questo campo.
L'iniziativa fa seguito ad un'altra delibera con cui l'esecutivo aveva firmato la "Carta della salute senza Frontiere", assumendola come strumento di riferimento per tutte le azioni di cooperazione allo sviluppo in materia sanitaria promosse dalle strutture pubbliche e private dell'isola. La Carta è stata sottoscritta da associazioni non governative (Ong), università, enti e istituzioni. Prevede dieci specifici impegni e uno di questi è il recupero e la donazione di risorse strumentali delle aziende sanitarie a Paesi in ritardo di sviluppo, per fini solidaristici e umanitari.