Per i rifugiati un'odissea che non finisce mai: dal Centro di accoglienza di Elmas a un albergo cittadino. Ma poi quando arriva il permesso di soggiorno, il traguardo di ogni immigrato, non c'è più posto nemmeno in hotel. E si rischia di dormire sotto i ponti. Per mangiare c'è sempre la Caritas, ma la notte diventa un problema.
Lo hanno denunciato gli stessi rifugiati e il Presidio di piazzale Trento in una conferenza stampa con sit-in davanti al Consiglio regionale. L'ultima ondata di permessi, è stato spiegato, ha fatto precipitare la situazione: dei novanta ospiti dell'hotel cittadino (alloggio temporaneo dopo la scadenza dei tempi di permanenza al Cpsa), venti hanno ricevuto i permessi.
"Si è aperto – spiega Marco Mameli, rappresentante del presidio – un problema che anche la burocrazia ha difficoltà a risolvere: un gruppo ha scelto di lasciare la Sardegna. Altri, non sapendo dove andare: sono rimasti qui. Sono in quattro. La soluzione? Due sono ospitati dal Presidio, altri due dalla comunità senegalese".
Si continua a cercare una soluzione anche in collaborazione con Servizi sociali e altre associazioni. I rifugiati intanto stanno distribuendo dei volantini: "Abbiamo bisogno di aiuto – questo è il contenuto del messaggio – tanti di noi non sanno dove dormire e in pochi conosciamo la vostra lingua. Ciò che chiediamo non è assistenza fine a se stessa, ma per poter essere autonomi abbiamo bisogno del vostro aiuto e di essere capiti".







