«Chiunque in questo momento mi legge ho deciso basta,ne ho parlato con tanti ma alla fine sono nella merda se mi volete aiutare bene se no pregate per me .il mio nr è …….. non so se sarò in grado di rispondere fa mezz'ora».
È un post che semina il panico quello di Maurizio Muscas, 51 enne, ex suttuficiale dell’esercito. Papà separato, pensionato e costretto al mantenimento dei 5 figli, due dei quali minorenni. Spese che riducono al minimo la pensione e il contributo di cui gode. «Io son nella merda non posso vedere miei figli non posso avere contributi», dichiara al telefono.
Il Comune gli ha offerto un alloggio in via Abruzzi. Casa che, spiega, ha dovuto abbandonare per il carico eccessivo dei consumi di luce e acqua («anche per il coinquilino che mi è stato assegnato») e per la vicinanza con la famiglia dell’ex moglie che risiede nella zona («dovrei andare lì con la corazza»). Così attualmente vive in una stanza in via Ogliastra, in un appartamento con altre persone, ma domani mattina deve pagare l’affitto: 280 euro per restare nella stanza di via Ogliastra. Ma non ha una lira. «Mi aiutava solo l’assessore Orrù», dichiara, «Non sto mangiando, sono senza una lira e domani mi sfrattano: ora la faccio finita, vado al distributore di Is Mirrionis e mi do fuoco».