sardegna-uno-la-solidariet-and-agrave-del-cdr-dell-and-rsquo-unione-sarda

Il Comitato di redazione dell'Unione Sarda "guarda con crescente preoccupazione alla situazione dell'emittente Sardegna 1, dove i lavoratori lottano per il rispetto del diritto più banale che ci sia: quello alla retribuzione del lavoro svolto". I dipendenti dell'azienda in crisi avevano ieri fatto visita alla redazione di Videolina e dell'Unione Sarda per spiegare direttamente ai colleghi la grave situazione che stanno vivendo.

"Non solo i giornalisti, i tecnici e gli amministrativi non percepiscono da mesi gli stipendi, non solo registrano il mancato versamento di contributi e altre spettanze – ha aggiunto il Cdr dell'Unione Sarda – ma assistono anche al gravissimo tentativo di colpire i legittimi strumenti di lotta dei lavoratori, con la decisione di mandare comunque in onda il telegiornale nonostante lo sciopero dei dipendenti. A ben vedere, però bisogna esser grati a chi sta compiendo quest'azione scellerata. Perché da un lato aiuta tutto il movimento sindacale a tenere alta l'attenzione su quanto accade a Sardegna 1 e sulle responsabilità di chi la amministra e chi l'ha amministrata. Dall'altro dimostra, con la qualità di ciò che manda in onda, che il giornalismo senza giornalisti non si può fare".

Il Cdr dell'Unione Sarda, inoltre, apprezza "l'impegno costante dell'Associazione della stampa sarda e della Fnsi, unitamente a quello dei sindacati confederali, a sostegno dei lavoratori di Sardegna 1 per i quali si conferma la più sentita solidarietà. Chiede inoltre a tutto il mondo politico regionale, e in particolare a chi oggi sollecita la fiducia dei sardi per i prossimi cinque anni, di far sentire la propria voce perché siano ripristinate corrette relazioni sindacali, e si aprano prospettive nuove per salvaguardare il pluralismo dell'informazione nell'Isola".