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I lavoratori ex Lsu denunciano la perdita di centinaia di posti di lavoro nelle pulizie delle scuole sarde e aderiscono allo sciopero nazionale di due giornate (il 13 e 14 gennaio) proclamato da Usb. L'azione di protesta per respingere i licenziamenti e per garantire i posti a rischio dall'1 marzo. Si chiede l'assunzione dei lavoratori socialmente utili delle scuole attraverso il passaggio diretto e immediato negli organici del personale Ata e una gestione degli eventuali esuberi con ammortizzatori sociali.

   Domani mattina davanti alla sede del Consiglio regionale si terrà anche una conferenza stampa, a cui sono stati invitati anche i candidati governatori, per illustrare i motivi della protesta.