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Sono arrivati alla spicciolata con la bandiera dei Quattro Mori e quella gialla del Movimento zona franca per la chiusura della campagna elettorale del candidato governatore Gigi Sanna. Una chiusura che tutti i componenti del Movimento hanno voluto a Orgosolo nell'auditorium comunale di Piazza Caduti, dove è nato quello zoccolo duro dei sostenitori della zona franca integrale.

Il paese simbolo, oltrettutto, della spaccatura con Maria Rosaria Randaccio, che corre con Cappellacci. "Dall'inizio, proprio in questo auditorium abbiamo detto no all'alleanza con i partiti strutturati di destra e sinistra, lei aveva evidentemente altre ambizioni, ma i sardi hanno capito che il Movimento per la zona franca siamo noi", affonda Gigi Sanna nel suo intervento. Il candidato governatore percorre un anno e mezzo di incontri in giro per i paesi della Sardegna e racconta l'entusiasmo dei sardi per il progetto portato avanti. "Che lo si voglia o no la zona franca integrale la otterremo perché é un nostro diritto, non perché la vuole Cappellacci, ma perché i sardi ci credono, in questi mesi abbiamo visto tanto entusiasmo, e noi lotteremo fino alla fine per averla", promette l'aspirante presidente.

L'ultimo appello della campagna elettorale é un manifesto politico per il futuro del Movimento. "Il mio appello – dice Gigi Sanna – é a tutti gli indipendentisti perché si riesca a trovare l'unità indispensabile per battere gli schieramenti storici che in Sardegna hanno i padrini, ma sopra di loro ci sono i padroni italiani. Avete visto l'abbraccio della Randaccio con Berlusconi? Il massimo tradimento per i sardi". L'esito delle urne per il leader del Movimento non é un punto di arrivo, ma di partenza. "Dal 17, al di là del risultato elettorale, continueremo la nostra battaglia fino a quando le cose non cambieranno", chiarisce. Alla fine della serata arriva "Su ballu tundu" (Il ballo in tondo) "che simboleggia l'unione degli indipendentisti sardi che andiamo cercando" conclude Sanna, prima di andare a festeggiare in un ristorante del paese.