Graziano Mesina, ex primula rossa del banditismo sardo, ha disertato la prima udienza del processo con rito immediato che lo vede imputato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. Il dibattimento si è aperto questa mattina a Cagliari davanti alla seconda sezione del Tribunale penale, presieduta da Massimo Costantino Poddighe.
Grazianeddu era stato arrestato il 10 giugno 2013 durante un blitz di Carabinieri e Polizia assieme ad altre 27 persone nell'ambito di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari su un presunto traffico di hascisc e marijuana. Ma non solo: i filoni riguardano anche estorsioni, furti, rapine e progetti di sequestri di persona. Il collegio della seconda sezione questa mattina era incompleto a causa della malattia di uno dei giudici e questo ha comportato il rinvio al 31 marzo, quando il collegio sarà completato e definitivo. Oltre a Mesina, in aula erano assenti altri due dei sei imputati: l'avvocato Corrado Altea e il presunto spacciatore Franco Pinna. Completano il quadro degli imputati Efisio Mura, Enrico Fois – conosciuto come Vinicio – e Luigi Atzori, tutti accusati del traffico di stupefacenti.
I giudici questa mattina hanno deciso che Mesina dovrà essere portato in aula per la prossima udienza. L'avvocato Altea, oggi assente per malattia, potrà essere accompagnato in tribunale senza le manette: la sua richiesta è stata accolta dal tribunale. Degli altri 22 imputati, 19 compariranno davanti al Gup Cristina Ornano il 28 marzo per il processo con il rito abbreviato, mentre la posizione di altri tre è stata stralciata.
Mesina, 72 anni, dei quali 40 trascorsi in carcere e con un record di evasioni, è accusato di essere a capo dell'organizzazione dedita al traffico di droga, estorsioni, furti e rapine, e pronto anche a mettere a segno sequestri di persona. L'ex bandito era tornato libero il 25 novembre 2004, avendo ottenuto la grazia dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.