Il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara (oggi in edicola) dedica ampio spazio alla proposta del “Canton Marittimo” e all’annessione dell’Isola alla Confederazione elvetica con un titolo provocatorio: “Renzi, vendi la Sardegna alla Svizzera”. Cita i dubbi dei Costituzionalisti e l’articolo 5 della Costituzione. Calcolato il valore dell’Isola: Tra i 60 e i 90 miliardi di euro.
Il pezzo parte cita Andrea Caruso e Enrico Napoleone , i promotori dell’iniziativa: annessione della Sardegna alla Svizzera in cambio di una quota del debito pubblico nazionale. L’Isola troverebbe sviluppo e turismo, la Confederazione elvetica uno sbocco sul mare e l’Italia un alleggerimento del debito. La notizia ha fatto il giro d’Europa e in un sondaggio sul portale elvetico Einewin il 70 % dei votanti ha detto sì.
Il quotidiano riporta i dubbi di Marco Betzu, ricercatore diritto costituzionale nell’Università di Cagliari: che bolla l’iniziativa come “ipotesi irreale”, citando l’articolo 5 della Costituzione italiana che sancisce che la Repubblica è una e indivisibile. “Incongruenti” i riferimenti a Scozia e Catalogna,”territori economicamente autosufficienti che ricevono entrate esigue dagli stati di cui fanno parte, al contrario della Sardegna
Caruso è al lavoro per dare concretezza all’iniziativa. Ma intanto quanto potrebbe ricavare l’Italia dalla vendita della Sardegna. Quanto vale l’Isola? “Naturalmente non si può dare un valore a una regione come si farebbe con un’azienda”, spiega Pietro Saccò, giornalista e docente universitario, "però interrogato sulla possibilità di valutare la Polonia, nazione a forte crescita, Paul De Grauwe, economista della London School of Economics, ha proposto di moltiplicare il pil per 5 volte. Per la Sardegna economia in recessione, potremmo accontentarci di un multiplo di due, al massimo tre volte il pil, verrebbe un prezzo tra i 60 e 90 miliardi di euro, senza considerare che la Regione ha una bilancia commerciale pesantemente negati vale importazioni superano le esportazioni per 4 miliardi di euro e con una spesa pubblica che vale il 60 % del pil è sostanzialmente un’area che vive di sussidi”.